In seguito alla puntata di Report dedicata a Calciopoli, si sono levate numerose proteste nel mondo del calcio. L’area juventina ha reagito con indignazione a quanto emerso e c’è qualcuno che grida: “Hanno ammazzato la Juve!“
L’ex presidente della Juve Cobolli Gigli ha parlato di una “sensazione aberrante” e si è detto infastidito dal contenuto delle intercettazioni che sono state mandate in onda da Report nella puntata dedicata a Moggi e a Calciopoli.
Giovanni Cobelli Gigli è stato nominato nel 2006 presidente della Juve dal consiglio di amministrazione della società bianconera, subito dopo l’esplosione dello scandalo Calciopoli. Ha ricoperto la carica per tre anni, lasciando poi il posto a Jean-Claude Blanc. Da anni parla di come ha gestito il post-Calciopoli nel club e di come tutto il mondo juventino si sia sentito violentato da una sentenza ingiusta.
L’ex presidente si è sfogato su Tvplay.it a proposito di quanto ha trasmesso la trasmissione Rai Report, ovvero le intercettazioni inedite che coinvolgerebbero altre squadre negli illeciti sportivi. “Aberrante e sorprendente quanto ho visto. Da un lato fa piacere, dall’altra dà tanto fastidio“, ha detto Cobolli Gigli a Tvplay.it.
“Sono tifoso della Juve, c’era bisogno di me e ho cercato di fare il massimo in quel momento, ma non era semplice. Certo a distanza di anni, venire a sapere che c’erano delle intercettazioni di altre squadre è strano. E sapere che Guido Rossi, all’epoca commissario della FIGC, non sapesse che poteva esserci anche l‘Inter di mezzo e assegnare lo scudetto a loro, non è bello per niente“, ha continuato l’intervistato.
“So solo io quello che ho passato in quel periodo“, ha detto ancora Cobelli Gigli. “Per miracolo non siamo andati in serie C, c’è mancato poco, poi magari e sicuramente si risaliva. Ricordo una mattina, andai al CONI c’era presidente Petrucci, una brava persona che giudicava le cose in modo giusto e corretto, con lui a questo incontro c’era anche il commissario Rossi e a loro dissi: rimetteteci in Serie A con una penalizzazione forte, ma non hanno voluto rimetterla. Rossi diceva che non si poteva fare, ma ora si ridimensiona tutto e fa ancora più rabbia se ripenso a quel periodo. E tutto fa ancora più male“.
“Moggi è andato in assemblea, ancora non ho capito come è entrato, ma ha lasciato un cofanetto di raso con la famosa chiavetta e io l’ho trovata una cafonata“, ha continuato l’intervistato. “Ma sentire che su centoventicinquemila intercettazioni la Juventus è coinvolta in modo irrisorio fa male: è un tema che l’opinione pubblica dovrebbe trattare. Ma qui in questo Paese preferiamo salvare l’orso e ammazzare la Juve sempre e comunque“.
“Sì“, conclude l’ex presidente, “la Juve è stata ammazzata. Si crea un odio popolare. Ora si dovrebbe fare qualcosa come una revisione da parte della Figc o togliere quello scudetto all’Inter, ma non frega niente a nessuno e non è giusto”.
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