Serie A, stadi e Casini: il reportage che va al cuore del problema è impressionante. Un documentario tutto da vedere. Un documentario che svela le problematiche
Problema stadi. Problema importante, di primissimo livello. Un problema che mette a rischio anche la candidatura per gli Europei del 2032, quelli che alla fine potrebbero anche essere assegnati alla Turchia, che gli impianti ce li ha pronti.
Insomma, senza girarci troppo intorno e andando direttamente al nocciolo della questione, il problema è evidente. Stadi vecchi, fatiscenti, che non riescono ad accogliere al meglio i tifosi. Ed è per questo che Alberto Pucci ha fatto un reportage per OneMediaVideo intervistando anche il presidente della Lega Casini. Che ha cercato di individuare quelli che sono i problemi più importanti. Che vanno oltre il calcio e alle società stesse. La burocrazia, prima di tutto, quella che fa perdere molto tempo e che spesso piega i club che hanno tutta l’intenzione di fare dei lavori di ammodernamento. “In Italia è difficile costruire gli stadi per diverse ragione. La prima è di sistema, perché sono opere pubbliche. E poi ci sono gli interessi, tra la società e le amministrazioni locali, o i consumatori qualche volta” ha spiegato Casini.
Serie A, stadi e proprietà: tutti i problemi
Il tema è tornato d’attualità soprattutto nell’ultimo periodo per quella che è la situazione legata allo stadio di Milano, quel San Siro che doveva essere abbattuto e ricostruito con Milan e Inter insieme. Ma niente, dopo un poco di tempo le due società hanno deciso di dividersi. E hanno scelto delle aree diverse.
“Quello che vorrei io è che si rimanga a Milano per il nuovo stadio – ha detto Sala – per me va bene tutto. Ma l’importante rimanere dentro la città”. Ma per il momento questo desiderio non sembra essere facile da realizzare, viste le aree che sarebbero state scelte. “L’idea di fare è quella di contrastare quello che vuole fare” ha detto Fontana invece, presidente della Regione Lombardia, in un’intervista rilasciata poco tempo fa. Il problema si conosce quindi ma nessuno sembra avere l’intenzione di risolverlo. E gli altri vanno avanti, attirando gli sponsor e permettendo ai club, soprattutto in Premier League, di fare degli investimenti importanti che fanno aumentare l’appeal e i ricavi. L’Italia è indietro, e lo sappiamo benissimo: e nemmeno il livello tecnico in questo modo può aumentare.