Non si placano le voci di mercato su Milinkovic-Savic. Ma il centrocampista, che nell’ultimo mese è tornato a esprimere un grande calcio, potrebbe aver già scelto cosa fare.
Fernando Orsi, ex portiere e allenatore, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY, per parlare del secondo posto in classifica della Lazio e del futuro di Milinkovic-Savic.
“Il lavoro di Sarri sta dando frutti importanti“, ha esordito Orsi, “nessuno si aspettava un secondo posto. Quello che deve cambiare è che il tecnico deve dare una mentalità vincente nella continuità. La Lazio quest’anno vince tutti gli scontri diretti perché è una squadra concentrata, mentre con le piccole pecca in presunzione. Deve dare consapevolezza alla squadra che si possano giocare anche le coppe, pure quelle minori“.
La nota dolente della stagione per Orsi è risuonata in coppa: “Su questo aspetto deve lavorarci molto, l’eliminazione in Conference League non doveva esserci. Con più concentrazione, la Lazio poteva andare avanti“.
Poi un commento sul futuro di Milinkovic-Savic. “Lui sta molto bene a Roma, e potrebbe decidere anche di restare per trovare soddisfazione. Potrebbe aver voglia di andare in palcoscenici più importanti, ma lui a Roma sta benissimo. Potrebbe chiudere a Roma la sua carriera”.
Milinkovic-Savic alla Lazio per sempre: la profezia di Orsi
Orsi ha anche valutato i progressi di Donnarumma come portiere. “Il PSG con lui non ha mai vinto una Champions, anche senza di lui. Lo giudichiamo su due o tre episodi, ma a me sembra il miglior portiere degli ultimi anni. Dopo Buffon è venuto lui. È un portiere che non dà la possibilità agli altri di crescere, non ce ne sarà per nessuno dei portieri emergenti in Nazionale. Courtois fa delle stupidaggini al pari di Alisson, il ruolo di portiere è diventato penalizzante perché non si può far più nulla. Togliamogli anche i guanti ormai… Non dobbiamo scaricare sui portieri tutte le responsabilità”.
Orsi ha poi detto la propria sul periodo poco brillante della Nazionale italiana. “I problemi sa risolverli meglio Mancini di chiunque altro. Ora è in difficoltà su certe convocazioni, non possono essere presi giocatori tanto per… Devono avere personalità, è una fase di transizione. Il girone non è difficile, cambia poco arrivare primi o secondi. C’è da lavorare e da girare molto, per vedere se ci sono giocatori, anche in Serie B. Ci sono calciatori che possono far comodo. Il movimento è in una fase di stallo”.
“Mancini l’ho conosciuto abbastanza bene“, ha rivelato l’intervistato, “non credo che sia cambiato vista la sua età. Non ha mai portato rancore verso qualcuno. A volte ha litigato, ma se reputa che un calciatore possa giocare lo fa a prescindere da tutto. Ci sono stati dei problemi con Zaccagni e Locatelli, ma non sono stati convocati per altri motivi. Saranno convocati prima o poi se dovessero servire al pari di Zaniolo senza problemi”.