Berrettini ha fatto da apripista e il collega Musetti ha pensato bene di seguirlo a ruota: così hanno detto basta una volta per tutte.
A salire sul carro dei vincitori son bravi tutti. Non costa nessuna fatica, d’altra parte. La cosa difficile è rimanerci, su quel carro, quando il vento soffia in direzione ostinata e contraria e il mezzo inizia ad arrancare un po’. Quando sembra che tutti gli altri carri corrano più veloce del proprio e che non si arrivi mai a destinazione.
Sono rimasti un sacco di posti vuoti, adesso, su quelli che hanno “scortato” Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti nei periodi d’oro dei due tennisti. Primi ci si stava stretti, a bordo c’era anche un po’ di sovraffollamento, a dirla tutta. Poi, settimana dopo settimana, si sono come svuotati. Sui loro carri, adesso, c’è solo chi davvero crede in loro. Chi sa che i momenti no fanno parte della vita e che un tennista non può dirsi finito solo perché perde qualche partita facile di troppo.
Ma Hìhanno qualcosa in comune, al di là di questa fase calante, il numero 2 e il numero 3 d’Italia. Una “colpa”, a detta di tanti: quella di essersi innamorati. Il cuore del romano batte per Melissa Satta, quello del carrarino per la bella Veronica Confalonieri. E, guarda caso, è proprio alle due donzelle che la tifoseria (la si può veramente definire tale?) attribuisce la colpa delle loro recenti défaillance. Né l’uno e né l’altro sono riusciti ad avanzare a Indian Wells, come gli italiani speravano. Ma siamo proprio sicuri che l’amore renda ciechi al punto tale da aver fatto dimenticare loro come si giochi a tennis?
Probabilmente no, eppure il popolo dei social continua a pensarla così. Tant’è che certi utenti non perdono occasione per scagliarsi contro Berrettini e Musetti e per colpevolizzare le povere Melissa e Veronica.
Matteo si è sfogato con Repubblica, sostenendo che l’amore non sia mai una colpa e che sia irrispettoso parlare di una donna come di una possibile distrazione. Lorenzo, dal canto suo, esausto tanto quanto il suo amico romano, ha preso una decisione definitiva: ha blindato il suo account e limitato i commenti in calce ai suoi post. Sembra irremovibile, il numero 2 d’Italia, e ha ragione da vendere.
“Penso non sia sano e corretto ricevere dopo una sconfitta così tante offese gratuite e minacce verso i familiari e le persone che amiamo. Siamo tennisti professionisti, amiamo il tennis e viviamo per questo! Ma siamo anche persone che provano dei sentimenti, che hanno degli alti e bassi come tutti e che lavorano ogni giorno per stare bene e per migliorarsi”. Et voilà: la seconda strigliata nel giro di 24 ore è servita. E chi ha orecchie per intendere, intenda.
Questo contenuto è stato modificato 14 Marzo 2023 10:16
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