Tennis, l’8 marzo, nel giorno della festa internazionale delle donne, la denuncia di Shapovalov: “Non ha davvero alcun senso”
Nel giorno della festa delle donne – auguri a tutte signore che leggete Ilveggente.it – la presa di posizione netta la prende il tennista canadese Shapovalov, che senza giri di parole e andando dritto al sodo, spiega, facendo un ragionamento complesso, come non ha senso il gender gap, nello sport che lui pratica, con le donne.
Uno sport che lo vede legato anche sentimentalmente ad una collega, la svedese Mirjam Bjorklund, numero 145 della classifica WTA: “Il gender gap non dovrebbe esistere, è ingiusto. Le ragazze guadagnano meno di un terzo degli uomini: che fine ha fatto la battaglia di Billie Jean King” si è chiesto il numero 30 della classifica mondiale ATP. Entrando poi, in un’intervista rilasciata al The Players Tribune, nei dettagli di quella che è una differenza di genere troppo netta per esistere. “Quando ho cominciato a frequentare il circuito, pensavo ingenuamente che gli uomini e le donne fossero trattati allo stesso modo. Poi la mia fidanzata Mirjam (stiamo insieme dal 2019) mi ha aperto gli occhi. L’anno scorso si è qualificata per un Wta 250, la quinta fascia di tornei che sta sotto gli Slam, le Wta Finals, i Master 1000 e i Wta 500. Le ho detto: fantastico, come minimo guadagnerai 7000 dollari solo per essere in tabellone. Denis ma dove vivi, mi ha risposto: se prendo 100 dollari sono tanti”. Insomma, un divario clamoroso che non può passare inosservato.
Il tennista ha poi continuato quello che è il suo sfogo, sicuramente aiutato in questo caso dal fatto di essere legato sentimentalmente ad una collega. Ma per questo non meno importante e non meno forte. “Se sei una donna, hai poche chance di sopravvivenza nel mondo del tennis. Eppure le ragazze riempiono gli stadi, fanno ottimi ascolti televisivi, sono perfette testimonial per i marchi: non hanno niente in meno degli uomini”.
“L’anno scorso, a Washington, si giocavano contemporaneamente un torneo maschile (500) e uno femminile (250). Eppure, per vincere il match di primo turno, un tennista guadagnava 14.280 dollari e una tennista solo 4.100. È meno di un terzo! Io ho perso la finale dell’Atp 250 di Seul l’anno scorso: ho preso 100 mila dollari“. Differenze nette, enormi, incredibili, che vengono portate alla luce nel giorno in cui si festeggia una festa importante per il sesso femminile. Ma ovviamente, come sappiamo, non è solamente il tennis a pagare questo scotto. Prendiamo ad esempio il calcio: le ragazze che giocano a pallone solamente la scorsa estate sono riuscite a prendersi la palma del professionismo. Nonostante si allenassero come gli uomini e avessero gli stessi impegni degli uomini da molto tempo. Una piaga sociale, senza dubbio. Da risolvere e anche in fretta.
Questo contenuto è stato modificato 8 Marzo 2023 13:35
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