Donnarumma, l’errore di ieri è costato caro al Psg: e il portiere italiano, già nel mirino di Marquinhos, è stato messo alla gogna dai tifosi francesi
Una papera. Una di quelle che possono indirizzare la stagione. Ma anche delle belle parate, soprattutto quella su Choupo-Moting che ha tenuto a galla il Psg e che lascia aperte le porte della qualificazione. Ma non basta questo a Donnarumma per evitare critiche e per essere messo alla gogna dai tifosi del Psg, che dopo la sconfitta di ieri sera contro il Bayern Monaco lo hanno messo nel mirino.
Partiamo da un presupposto: mentalmente il portiere italiano non era libero dai pensieri soprattutto dopo lo scontro che secondo delle indiscrezioni che vi abbiamo riportato ieri c’è stato con il capitano Marquinhos. Che lo ha ripreso dopo che lo stesso numero uno era andato sotto la curva dei tifosi parigini alla fine della partita persa in Ligue 1 contro il Monaco. Poi l’errore ha fato precipitare le cose e Donnarumma, c’è da dirlo, è stato comunque bravo a rimanere in piedi: quella parata è stata davvero importante e anche la reattività sul colpo di testa di Pavard è da sottolineare. Ma tutti hanno messo in evidenza quello che è stato l’errore, e anche la stampa non c’è andata cauta.
Donnarumma, le critiche piovono da tutte le parti
Già l’anno scorso l’errore contro il Real Madrid è costato carissimo ai parigini che sono stati buttati fuori dalla squadra di Ancelotti. Adesso la replica con un intervento goffo e con quel pallone che passa sotto le braccia del portiere.
I tifosi, come detto, si sono scatenati, chiedendo “la testa” del portiere a Campos visto quello che sta combinando nell’ultimo periodo. E poi come detto nemmeno la stampa francese lo ha risparmiato: insufficienze sia per l’Equipe che per Le Figaro. Mentre a mettere in evidenza quelle che sono state le parate del portiere azzurro ci ha pensato Le Parisien. Non basta però per togliere Donnarumma dal banco degli imputati: è lui, secondo tutti, il responsabile numero uno della sconfitta di ieri sera e nessuna guarda quello che è riuscito a fare. Se non pochi. E lui intanto rimane sotto pressione con la nostalgia dell’Italia che potrebbe tornare bella potente. Un poco come sta succedendo a Conte.
