Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente bianconero, ha voluto parlare della situazione processuale che sta affrontando la Vecchia Signora e dichiarare la propria posizione sulle parole del pm Santoriello: secondo Cobolli Gigli il pm dovrebbe allontanarsi dal collegio giudicante.
Intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in onda sul canale Twitch TvPlay, l’ex presidente della Juve Cobolli Gigli ha voluto esprimere le proprie riserve sul caso Santoriello. “Il principio di responsabilità vale ovunque. Se una persona fa bene il suo mestiere dovrebbe evitare di cadere in battute goliardico-sportive che vengono vissute male dalla tifoseria juventina“.
Cobolli Gigli ci ha tenuto anche a specificare di non avere dubbio sulla professionalità del pm. Tuttavia ha detto di aspettarsi che Sartoriello si auto-escluda dal collegio giudicante. “Sì, è un gesto che dovrebbe fare lui, nessuno lo può obbligare, parlo dell’eliminarsi dal collegio giudicante. La polemica rischia di crescere nel tempo. Sarebbe un gesto nobile per permettere ai suoi colleghi di continuare a fare il loro lavoro con serenità”.
Secondo l’ex presidente della Juve l’inchiesta Prisma non è del tutto limpida. “Di vizi di forma ne sono pieni tutti i processi“, ha commentato. “Non mi stupirei che questo potesse permettere alla Juventus di riguadagnare i punti in classifica. Non vedo perché non dovrebbe succedere anche per i bianconeri”.
E parla un uomo che ha vissuto in prima persona durante la crisi della Juve nel 2006. “Sì, io c’ero nel 2006. Andrea Agnelli non era favorevole alla mia presidenza. Quando arrivammo alla prima sentenza di 30 punti e con la retrocessione in Serie B decidemmo di giocarcela e di ribaltare tutto sul campo, avendo come obiettivo quello di rientrare in Serie A. La differenza con adesso è che al momento la Juve si trova penalizzata di 15 punti a metà del campionato“.
“All’epoca“, continua l’ex presidente, “noi fummo in grado di ricompattare la squadra che iniziò la Serie B con la determinazione di tornare in Serie A. Questo fu fatto, addirittura con 3 giornate di anticipo. Quello fu un campionato con squadre competitive, vedi Genoa e Napoli. La Juve di adesso deve cercare che i calciatori non vengano coinvolti o inquinati da tutto quello che possono sentire e ascoltare dai tv e i giornali”.
“Agnelli aveva delle persone accanto a lui che gli consigliavano e avevano un alto livello di professionalità“, ha continuato l’ex presidente, in carica alla Juve dal 2006 al 2009. “E alludo a Marotta, che metteva un freno a Paratici. Poi ci fu l’episodio Ronaldo e io dissi che era un acquisto sbagliato. Portò l’uscita di Marotta e a quel punto Agnelli prese delle decisioni sbagliate insieme ai nuovi collaboratori, tra tutti Paratici“.
Riguardo alla campagna acquisti di quest’anno, l’ex presidente si mostra un po’ deluso. “Io penso che Allegri avesse chiesto calciatori con esperienza e quindi dal punto di vista teorico la scelta di Di Maria e di Pogba erano le migliori. Pogba ha dei problemi con il menisco, come hanno fatto a non accorgersi del suo status fisico?”
“Come mai la Juventus non ha convinto Pogba a operarsi immediatamente dopo l’infortunio?“, continua a chiedersi Cobolli Gigli. “Si sono persi addirittura due mesi. A questo punto è facile dire che sia stato un acquisto sbagliato. Non ci sono stati i presupposti nel prendere le adeguate precauzioni al momento dell’acquisto“.
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