Scommesse, partite truccate: 23 arresti, ci sono due personaggi di spicco

Scommesse, partite truccate e scattano le manette: sono 23 gli arresti e dentro anche due personaggi di spicco. Ecco quello che è successo

Quello che hanno piazzato gli inquirenti spagnoli è un duro colpo alle scommesse illegali. Infatti, in manette, ci sono finite 23 persone, che secondo le prime indagini appartenevano ad un gruppo che gestiva scommesse clandestine.

Scommesse, partite truccate: 23 arresti, ci sono due personaggi di spicco
Scommesse, nuova inchiesta ©️LaPresse

L’accusa è grave. E anche di quelle importanti: si parla infatti di partite truccate in tre Nazioni: Spagna, Gibilterra e Andorra. E, tra gli arresati, ci sono anche diversi calciatori secondo le notizie riportate da Agimeg.it, che sono sospettati di aver utilizzato la loro posizione per influenzare le partite in questione. Gli arresti non sono freschi, ma sono un poco datati visto che sono avvenuti nel novembre delle scorso anno. E il filone è identico a quello che aveva portato in manette 21 persone nel 2021. Insomma, un’inchiesta bella lunga e duratura nel tempo ma che sembra aver smantellato o almeno ci sta provando quello che era un sistema per truccare le partite a alterare, ovviamente, le scommesse. L’indagine è stata condotta dalla Spanish National Police in un’operazione congiunta con Europol e INTERPOL e che si chiama Conifera. In tutto questo sarebbero ben trenta le partite finite sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori per affari che si aggirano intorno al mezzo milione di euro. Sì, sono tanti soldi.

Scommesse, duro colpo alla criminalità

Ma non solo calciatori, anche oggetti di spicco della criminalità organizzata, capaci, si legge, “di instaurare e mantenere legami stretti con giocatori e operatori del mondo del calcio“.

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Ovviamente, una parte importante in tutto questo, l’hanno avuta gli atleti che poi in campo riuscivano con comportamenti fraudolenti ad alterare i risultati delle partite. E c’erano anche delle persone che poi andavano effettivamente a piazzare la scommessa per poi andare pure a riscuotere la vincita. Insomma, una vera e propria organizzazione con tutti gli ingranaggi che sembravano potessero funzionare in maniera bella oliata. Ma qualcosa è andato storto.

Ogni conto online aperto aveva un “tariffario” per i vari prestanome che sono finiti dentro questa inchiesta e variava da 4 ai 24 mila euro. E i criminali avevano pensato pure alle comunicazione, utilizzando sistemi crittografati che però non sono serviti a nulla. L’inchiesta ha permesso di smascherare i criminali che adesso sono finiti in cella.

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