Walter Sabatini, ex dirigente di Roma, Inter e Salernitana, non ha dubbi: Zaniolo può ancora esplodere e dare il meglio di sé. Ma dove? Meglio andare in Premier o restare in Italia?
Walter Sabatini è un maestro del calcio, e quando si esprime su certi temi va sempre ascoltato con attenzione. Ha giocato, ha allenato, è stato responsabile del settore giovanile, consulente del mercato, coordinatore delle aree tecniche e direttore sportivo…
Il suo curriculum da dirigente parla chiaro: è stato alla Lazio, al Palermo, alla Roma, all’Inter, alla Samp, al Bologna e ha contribuito l’anno scorso all’insperata salvezza della Salernitana.
Il dirigente è stato ospite di calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPlay. E ha parlato di tante cose interessanti: dal caso plusvalenze, all’addio di Skriniar, dal primato del Napoli al mercato. Ma Sabatini si è concentrato soprattutto su Zaniolo e sul suo futuro.
“Nicolò è un ragazzo giovane“, ha spiegato Sabatini, riferendosi a Zaniolo. “Deve trovare un equilibrio interiore che non ha ancora, ma ha tutto il tempo: è un giocatore forte. Si fa prendere molto da stati d’animo che non controlla. Ma col tempo migliorerà e diventerà il campione che è. Ha forza, numeri… tutte le qualità del giocatore di altissimo livello“.
Quindi, secondo il dirigente, Zaniolo è destinato a fare grandi cose: “Deve trovare equilibrio e credo ci riuscirà. Se lo troverà al Milan? Il Milan è garante per i propri giocatori. Li mette nella condizione di rendere al massimo e fare risultati. Sarebbe un ottimo approdo… Il Milan ha trovato una formula, anche se negli ultimi giorni è andata un po’ in discussione. Ma contano i due anni. Ha trovato una convivenza armoniosa tra giocatori. Meglio del Milan non c’è niente per Zaniolo. O meglio, c’era la Roma. Lì è stato amato, Zaniolo. Se fossi in lui ci penserei bene prima di andarmene, ammesso che sia lui a volersene andare…”
Sabatini, dunque, ribalta il punto di vista, suggerendo che magari non è Zaniolo a spingere per andar via, così come scrivono tutti i giornali. “A volte non si sa bene chi è e chi non è. Magari la Roma non lo vuol più. Non è una affermazione, ma una domanda che mi faccio”, ha detto l’ex ds della Roma.
Infine, l’ex dirigente ha parlato anche della situazione delicata dell’Inter e del caso Milan Skriniar. “Ho portato personalmente all’Inter Skriniar“, ha ricordato Sabatini. “Giocatore che si vorrebbe avere sempre in tutte le squadre. Votato alla causa, serio, un condottiero. Gli puoi affidare le chiavi dello spogliatoio. Questa situazione contrattuale non giova alla sua immagine, ma è una situazione… Il calcio deve abituarsi alle situazioni antipatiche. Non è che se non si trova l’accordo bisogna mandare il giocatore sul banco degli imputati. Purtroppo è una legge di mercato. Il calcio non sfugge alle leggi del mercato”.
Lo stesso discorso vale per la Salernitana, dove il cuore conta fino a un certo punto. Nicola, l’allenatore che Sabatini aveva voluto l’anno scorso, è stato esonerato e poi richiamato, ma non solo per questioni sentimentali: anche qui, secondo il dirigente, conta l’economia.
“Amo la Salernitana e Salerno“, ha detto Sabatini. “Sono stato amato ed è un amore che corrispondo. La Salernitana si tirerà fuori. Ha una buona squadra, ha giocatori che possono portare a casa punti. Nicola rimane un ottimo allenatore anche se è inciampato nell’ultimo periodo, ma come tutti gli allenatori inciampano. Non ho dubbi che sia un allenatore che può portare il risultato a Salerno…”
Riguardo alla questione delle plusvalenze, Sabatini si è espresso molto duramente contro la Juventus. Secondo l’ex ds di Roma e Salernitana la Juventus, se colpevole, deve pagare. “A volte si annega e per non annegare si cerca ogni strumento. Però non mi è piaciuto. Per certi versi ha falsato alcuni campionati. Io distruggo un bilancio, lo porto a meno 200 con l’idea di risanarlo attraverso operazioni di questo tipo e questo non funziona. Nel frattempo che tu maturi debiti rinforzi la squadra ai danni di chi non lo fa. Da un punto sportivo è una cosa che non sopporto. Mi dà fastidio perché noi abbiamo perso campionati a 87 punti. Un senso di fastidio sportivo me l’ha lasciato questa vicenda.”
Questo contenuto è stato modificato 28 Gennaio 2023 10:19
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