Berrettini, altra batosta dopo il ko all’esordio agli Australian Open contro Murray: l’addio per il romano e per il tennis italiano è doloroso
Una battaglia infinita. Che Matteo Berrettini sembrava avesse in mano, e che invece ha portato ad una delusione infinita per il tennista romano. Agli Australian Open, nel giorno del debutto, l’azzurro è stato sconfitto da Murray dopo cinque set.
Era in vantaggio per due a zero l’atleta azzurro. Ha avuto anche un match point. Ad un tie-break si è andati oltre i limiti. La sfida alla fine è durata cinque ore e ad aere la meglio è stato l’avversario di Matteo, che ha mostrato di avere delle qualità mentali superiori al normale. Che ha mostrato di avere quella forza di rientrare in partita anche quando la stessa stava finendo. Insomma, un peccato, perché tutti ci credevano e perché tutti ormai, ad un certo punto del match, davano quasi per scontata la vittoria del tennista azzurro. Così non è stato e oltre il danno anche la beffa. Visto che dopo solamente una settimana finisce qualcosa di magico. Qualcosa che aveva portato l’Italia ad avere ben tre azzurri trai primi 20 del Mondo.
Berrettini subito fuori dalla top 20
Non succedeva dal 26 agosto del 2019. Dalla prossima settimana lascerà la Top 20. Sì, Matteo, almeno per il ranking dell’Atp non è al momento tra i primi del Mondo.
Un destino beffardo, che arriva pochi giorni dopo una svolta storica per la nostra Nazione visto che mai era successo che tre italiani, tutti insieme, fossero dentro i venti migliori del Mondo. Ma questa delusione, che sarà anche difficile da digerire e su questo non ci piove, porta anche a questo nuovo ribaltone in classifica, uno di quelli che forse non contano nulla – sappiamo come la classifica possa variare in tempi veloci, e questa ne è una prova lampante – ma che macchiano maggiormente la prova di Berrettini. Che avrà anche le sue colpe, anzi ce le ha sicuramente, perché appare difficile capire, soprattutto dopo i primi due set, come l’italiano abbia potuto sprecare un’occasione del genere. Una di quelle che capitano poche volte nella vita. Sì, il torneo è appena iniziato e il cammino in ogni caso sarebbe stato lunghissimo. Ma l’amaro in bocca rimane. E anche tanto. Peccato Matteo.