Australian Open, Berrettini praticamente è stato dimenticato. Al comando al momento c’è l’altro talento del tennis azzurro, Sinner
Pronti, partenza, via! L’Australian Open, il primo Grande Slam della stagione del tennis, è pronto a prendere il via. Mancano solamente pochi giorni allo start di uno degli appuntamenti più attesi e ieri vi abbiamo parlato delle condizioni fisiche di due azzurri.
Sia Sinner infatti, sia Musetti, due che hanno avuto delle difficoltà fisiche nelle scorse settimane, ci saranno. Non si tratta di nulla di preoccupante per i giovani tennisti azzurri che stringeranno i denti e che cercheranno di arrivare il più lontano possibile. E cercheranno ovviamente di mettere in difficoltà quello che è il grande favorito del torneo, quel Djokovic che anche per i bookmaker, e non può essere altrimenti, è il grande favorito dello Slam australiano. Bene, oltre questo, c’è anche tanta curiosità per capire come sono messi, secondo gli esperti analisti, gli azzurri. E in tutto questo sembra proprio essere arrivata una decisione, forse impopolare o forse no. Che solamente il campo, comunque, potrà dire se sia reale o meno o azzeccata o meno. Berrettini in pratica è stato “dimenticato”, il primo nella lista è Sinner.
Australian Open, è Sinner il favorito
Secondo i bookmaker è Sinner tra gli azzurri quello che potrebbe cercare di arrivare in fondo. Ovviamente non è tra i primi l’altoatesino, davanti a tutti come detto c’è Djokovic che al massimo si gioca a 1,90 volte la posta. In poche parole di dubbi sul vincitore non ce ne dovrebbero essere.
Anche perché, il primo degli altri, è Medvedev, che si gioca almeno a 5 volte la posta. E poi? E poi ci sono i vari Kyrgios, Nadal, Tsitsipas e compagnia cantante, tutti dietro al clamoroso tennista serbo, e tutti davanti a quelli che sono gli azzurri.
Bene, a proposito degli azzurri: Jannick Sinner, per gli esperti bookmaker, è davanti a Berrettini. Il primo si gioca a 20volte la posta (addirittura a 14 secondo Star Casino), mentre il secondo è dato minimo 25 volte. Una direzione ben precisa in poche parole, dimenticando insomma quello che Matteo è riuscito a fare a Wimbledon due anni fa, quando è arrivato ad un solo passo dal sogno di una vita e di una Nazionale. Ma in questo tempo le cose sono cambiate, per tutti, e anche per lui. E Jannick ha messo la freccia.