Addio a Vialli, il suo gol più bello è ancora tra noi: la Fondazione per la ricerca

Addio a Vialli, questa mattina l’ex attaccante e capo delegazione dell’Italia è morto dopo una lunga malattia. Il suo gol più bello è ancora tra di noi

Un altro lutto ha colpito il mondo del calcio proprio questa mattina, giorno dell’Epifania. Gianluca Vialli ha dato il suo ultimo respiro e si è arreso al cancro che lo ha colpito e contro il quale lottava da diverso tempo.

Addio a Vialli, il suo gol più bello è ancora tra noi: la Fondazione per la ricerca
Vialli, con Ferrero e Mihajlovic ©LaPresse

Cinquantotto anni, ex attaccante di Juventus e Sampdoria tra le altre, Vialli è stato fino a poche settimane fa il capo delegazione della Nazionale di Calcio di Roberto Mancini. Poi con una nota apparsa sul sito ufficiali della Figc aveva deciso di lasciare vacante quel posto, per “lottare contro il cancro” aveva spiegato. Ha lottato fino alla fine, ma non è riuscito nella sua impresa più grande, quella di battere quel male maledetto che ancora colpisce e che non si riesce a fermare. Ma il gol più bello di Vialli è ancora tra di noi, visto che insieme a Massimo Mauro messo su una fondazione per la lotta alla ricerca contro la Sla. Insomma, quello che non è riuscito a fare lui, e cioè vincere contro il tumore, lo potrebbero fare altre persone. Perché sappiamo benissimo come la ricerca, in questo caso, sia fondamentale per riuscire nei migliori intenti.

Addio a Vialli, le parole di Collovati

Appena saputa della notizia, ovviamente, molti sono state le personalità dello Sport che sono state contattate per un ricordo. Uno di questi è Fulvio Collovati, che ha rilasciato una dichiarazione a notizie.com.

Addio a Vialli, il suo gol più bello è ancora tra noi: la Fondazione per la ricerca
Collovati ©LaPresse

“Prima di tutto è stato un avversario leale e forte – ha detto Collovati – in campo ci sono state tante battaglie quando io giocavo con il Genoa e lui con la Sampdoria. Ma è stato anche un compagno: insieme abbiamo condiviso l’esperienza del Mondiale 1986. Io conosco molto bene quella che è stata la sua sensibilità ed è stato un ragazzo assai intelligente, cordiale e di compagnia. Una persona di rara sensibilità“.

“La vita purtroppo con lui è stata crudele – cha sottolineato ancora Collovati – se da una parte gli ha dato la grande gioia di conquistare successi e di diventare un calciatore molto forte, dall’altra lo ha portato poco dopo i cinquant’anni a combattere contro il tumore e purtroppo l’ha battaglia l’ha persa. Se n’è andato troppo presto“. Sì, Vialli se n’è andato davvero troppo presto.

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