Mondiali 2022, clima teso tra Bruxelles e Strasburgo per via dell’inchiesta della Procura belga che rischia di allargarsi a macchia d’olio.
L’hanno subito denominato “Qatargate”. Ed è una vicenda che rischia di passare alla storia come il più grande ed eclatante caso di – presunta, almeno per adesso – corruzione all’interno del Parlamento europeo. Una brutta storia di “mazzette” e di sacchi di denaro in contanti trovati nelle abitazioni di diversi rappresentati istituzionali.
C’è finita dentro finanche Eva Kaili, deputata socialista greca nonché vicepresidente del Parlamento a Bruxelles, insieme al suo compagno Francesco Giorgi. Travolti dall’inchiesta che sta portando avanti la Procura federale del Belgio pure diversi italiani. Tra questi ci sono l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini e il segretario generale della Organizzazione non governativa “No peace without justice” Niccolò Figà-Talamanca.
Mondiali 2022, Corrao: “Panzeri aveva un rapporto privilegiato con il Marocco”
Secondo l’accusa avrebbero commesso i reati di associazione a delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione da parte di uno stato del Golfo Persico. La Procura belga non ha fatto il nome ma la stampa sospetta che si tratti del Qatar. Che proprio in questi giorni sta ospitando la 22esima edizione dei campionati del mondo di calcio.
Lo scopo, come sostengono i magistrati, sarebbe quello di “influenzare decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo attraverso grandi somme di denaro”. Non sono state poche, infatti, le dichiarazioni a favore del governo qatariota rilasciate dai soggetti in questione, soprattutto riguardo alla questione dei diritti umani che sarebbero stati violati durante l’organizzazione della Coppa del Mondo.
Uno scandalo che, stando alla ultime notizie, potrebbe presto allargarsi a macchia d’olio. Ha detto la sua in merito l’europarlamentare Ignazio Corrao, intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it nella trasmissione Tvplay in onda su Twitch. Nella sua dichiarazione ha tirato in ballo pure il Marocco, sulla bocca di tutti in questi giorni per via dell’impresa sportiva della selezione guidata da Walid Regragui, arrivata sino alla semifinale mondiale.
“La prima cosa che ho pensato della vicenda di Panzeri è che qualcuno sta già lavorando a una serie su Netflix. C’è tutto, politici, soldi, intrighi, storie che devono ancora essere capite. Panzeri aveva un rapporto privilegiato con il Marocco“, spiega Corrao.
“Diverso il discorso con il Qatar, che non è mai stato un attore particolarmente incisivo se non per questa storia dei Mondiali. Il legame più grosso di Panzeri era con il Marocco ma da qui a pensare alle borse piene di soldi ce ne passa. Questa storia per noi è stato uno choc, a Strasburgo si vedono facce cupe e disorientate. Le prese di posizione sul Qatar evidentemente non erano autentiche. C’è un filo che lega Marocco e Qatar e casualmente abbiamo il Marocco che si gioca la semifinale“.