Terremoto Juventus, Paratici ancora nel mirino: “Lo avrei cacciato”. Ed ecco la verità sulla questione stipendi nel mirino della Procura
La questione Juventus, dopo le dimissioni del consiglio d’amministrazione e dopo l’addio anche del presidente Andrea Agnelli, è sempre al centro della cronaca sportiva e non solo italiana. Il processo dovrà fare chiarezza sui fatti contestati alla società bianconera ma, nel frattempo, sono molti gli opinionisti che spiegano quello che potrebbe succedere e che cercare di fare luce sia sul tema plusvalenze che su quello degli stipendi, dove adesso la Procura di Torino sta cercando di indagare con maggiore insistenza.
A proposito di questo, durante la diretta Twitch di calciomercato.it in onda su TVPLAY, ha preso la parola il giornalista Graziano Ciampi, che prima di entrare nel merito della questione stipendi, ha ribadito un concetto su Paratici, l’ex dirigente bianconero adesso al Tottenham, che secondo le carte sembra essere quello più intricato nella questione: “Paratici lo avrei cacciato e le dimissioni (quelle del consiglio d’amministrazione, ndr) dovevano arrivare molto prima”.
Terremoto Juventus, le parole di Ciampi
Il giornalista poi entra nel merito della questione stipendi, commentando quel comunicato della Juventus dove si evinceva chiaramente che i giocatori avrebbero rinunciato a quattro mensilità: “Arrivò quando non si sapeva se il campionato sarebbe ripartito per via del Covid. Le ultime quattro righe prevedono che qualora il campionato fosse ripreso gli stipendi sarebbero stati pagati. Il problema è che qui, un’interpretazione contabile, secondo la procura la Juventus doveva registrare il debito nel 19/20 e non va a intaccare il contro economico”
Con questa manovra la Juventus “avrebbe aumentato il debito e non le perdite. Quindi la procura dovrà vedere se era possibile mettere che questi stipendi sarebbero stati pagati l’anno successivo”. Insomma, si comincia a fare maggiore chiarezza sull’evoluzione della faccenda che tiene abbondantemente banco in Italia mettendo anche in secondo piano il Mondiale che si sta disputando in Qatar anche per via della mancata presenza degli azzurri.