Sinner e Berrettini sono riusciti a portare a casa un risultato niente male: la classifica fa gioire gli italiani.
Nessuno dei due è riuscito a chiudere il 2022 in top ten. Jannik Sinner si è piazzato al quindicesimo posto del ranking Atp, mentre Matteo Berrettini ha dovuto accontentarsi del sedicesimo. Una classifica bugiarda, se vogliamo, perché non possiamo non considerare il fatto che i due giganti italiano abbiano dovuto disertare diversi tornei e rinunciare, di conseguenza, ai punti in palio.
Non si può trascurare, entrando nello specifico, che il romano ha scartato quelli della finale di Wimbledon dello scorso anno e che non ha avuto la possibilità di recuperarli. Ha contratto il Covid alla vigilia dello Slam, ma se anche avesse giocato non c’erano, lo ricordiamo, punti in palio, per via della diatriba legata all’esclusione dei russi.
Fatto sta che, indipendentemente da come siano andate le cose, il numero 1 e il numero 2 d’Italia sono riusciti ugualmente a portare a casa un gran bel risultato. Un tributo al loro talento, mettiamola così, che ci regala un po’ di orgoglio al termine di una stagione molto amara e difficile.
Sinner e Berrettini, non conta solo il ranking: orgoglio italiano
Sia Berrettini che Sinner si sono distinti in una classifica molto speciale: la top 5 dei match più belli giocati negli Slam del 2022. Il romano ha guadagnato un meritatissimo terzo posto grazie alla partita, effettivamente epica, giocata contro Carlos Alcaraz lo scorso gennaio, al terzo turno dell’Australian Open. I due tennisti duellarono per cinque, estenuanti, set, fino a che l’esperienza maturata negli anni non ha permesso a Matteo di imporsi e di conquistare l’accesso alla finale, mandando a casa colui il quale qualche mese più tardi sarebbe diventato il nuovo numero uno del mondo.
Ma Sinner, udite udite, ha fatto ancor meglio di Berrettini: è stato protagonista della partita eletta come la più bella dell’anno e siamo certi che non farete fatica a capire di quale si stia parlando. Sono ancora vivi nei tifosi i ricordi di quell’epico match contro l’iberico, valido per i quarti di finale dello Us Open. Quello in cui Jannik sfiorò la vittoria, per poi lasciarsela sfuggire e regalare la semifinale ad Alcaraz.
Il fenomeno di Murcia quello Slam lo vinse e, trionfando, conquistò anche la vetta del ranking. Amareggia pensare a come sia finita, ma era doveroso che qualcuno sottolineasse ufficialmente la grandiosità di una partita, durata oltre 5 ore, destinata a passare alla storia.