Qatar 2022, la Francia è senza pace: oltre i cori razzisti contro Mbappé un’altra polemica scuote la nazionale di Didier Deschamps
A questi appuntamenti di solito ci si deve avvicinare con la massima calma, o almeno così si spera. Tutt’altro di quello che sta succedendo all’interno del ritiro della Francia di Didier Deschamps, già scossa per l’infortunio di Nkunku – al suo posto, il commissario tecnico, ha deciso di chiamare Kolo Muani dell’Eintracht Francoforte – e da quelli precedenti che hanno colpito Pogba, Kanté, Maignan e Kimpembe: nessuno farà parte della spedizione.
In questo momento le cose non vanno benissimo all’interno della nazionale campione in carica e che è partita ieri alla volta di Doha. In primis per la questione cori razzisti contro Mbappé da parte di alcuni tifosi dell’Argentina ai quali non è andata giù la doppietta con la quale il giocatore del Psg ha eliminato dal Mondiale russo la nazionale albiceleste. E questo è successo a TyC Sports durante una diretta: “Giocano per la Francia ma sono tutti dell’Angola” si è sentito dire. Una situazione che anche il giornalista, sorpreso di quello che stesse succedendo, ha cercato di evitare. Ma ormai il danno era stato fatto.
Qatar 2022, insulti contro Camavinga
E poi c’è il caso interno: tutti contro Camavinga. O quasi. In molti hanno perdonato il centrocampista del Real Madrid reo, con un’entrata decisa, di aver tolto dal Mondiale Nkunku. Ma molti altri non gli hanno mandato a dire tutto il loro disprezzo: eccessivo, incredibile, fuori da ogni logica. Sì, perché oltre agli insulti per l’entrata costata il Qatar al compagno di reparto – e chissà come si sente il giovane centrocampista – molti hanno deciso che era il momento buono per degli insulti razzisti che non stanno né in cielo e né in terra.
Tutti indignati, ovviamente. E tutti a cercare di capire come risolvere questa situazione. L’odio razziale sui social è quasi diventata una cosa quotidiana e al momento a nulla sono valsi gli appelli e anche alcune decisioni prese dai giocatori nel corso di questi anni. Rimangono quasi tutti impuniti. Forse è arrivato il momento di chiedere un documento nel momento dell’iscrizione. Forse in questo modo qualcosa potrebbe cambiare.