Musetti deve rinunciare all’idea che sperava di poter mettere in pratica: il rifiuto è arrivato alle Next Gen di Milano.
Non gli basta aver conquistato Napoli. Vuole che anche Milano faccia parte del suo “impero”. È un tipo che non si accontenta e che pretende il massimo da se stesso, Lorenzo Musetti, lo stesso Musetti che al suo debutto alle Next Gen ha lasciato di stucco centinaia di bambini con le sue inimitabili prodezze.
Erano in tanti a fare il tifo per lui e in tanti sono rimasti estasiati dinanzi al suo talento pazzesco. Incluso un suo amico e collega, che si trovava nella città meneghina e che ha ben pensato di passare a fargli visita per godersi dal vivo uno spettacolo di “magia” del tennista carrarino.
Nel pubblico, accompagnato dalla moglie Flavia Pennetta, c’era anche Fabio Fognini, che sembra avere un ruolo molto importante nella vita di Musetti. Ma che, proprio in queste ore, gli ha rifilato, se così si può dire, un due di picche.
Musetti, due di picche a Milano: niente da fare
«Mi aveva detto che sarebbe venuto – ha commentato Lorenzo – siamo molto amici, siamo compagni in Davis e mi fa piacere averlo in panchina. Stiamo condividendo dei bei momenti oltre al tennis e come ho detto più volte, quando mi sono affacciato al circuito maggiore è stato come un padre, per me».
Ed è proprio in merito all’ipotesi di una possibile collaborazione che Fabio è intervenuto, parlandone con la Gazzetta dello Sport. «Non farò l’allenatore – ha chiarito Fognini – Sto cominciando a muovermi con la mia agenzia di management sportivo e in questi giorni seguirò anche un paio di partite di Arnaldi, che ho sotto contratto».
Niente da fare, dunque, per Musetti: dovrà rinunciare, ora che il rifiuto di Fabio è nero su bianco, all’idea di averlo nel suo team. Resta, però, la stima che il sanremese nutre nei confronti del giovanissimo collega: «Non era difficile intuire le sue enormi qualità – ha detto il marito di Pennetta – adesso con la maturazione tecnica e fisica le sta esprimendo in pieno, è sulla strada per diventare un giocatore fenomenale; e poi ha uno stile così diverso dai colpitori monocordi di oggi, è capace di regalare spettacolo».