Berrettini, i guai non sono ancora finiti per il tennista romano: l’annuncio ufficiale ha gettato i tifosi nello sconforto.
Non è stata esattamente una sorpresa. In conferenza stampa, ieri, era già stato chiaro: “Non so se ci sarò a Vienna”, aveva detto Matteo Berrettini, evidentemente consapevole che quello al piede fosse un problema ben più grave di una “semplice” vescica. E ci aveva visto giusto, il tennista romano.
Gli accertamenti ai quali si è sottoposto nella giornata di oggi, all’indomani della finale dell’Atp 250 di Napoli, hanno fatto emergere che qualcosa non va. Berrettini è stato comunque vago e non è sceso nei particolari, quando ha annunciato al pubblico il ritiro dall’ultimo 500 della stagione.
“A seguito di molteplici valutazioni da parte di esperti medici sul mio piede sinistro – ha scritto Matteo sui social network qualche minuto fa – sono stato informato che non sono in grado di competere a Vienna. Farò tutto il possibile – si legge ancora nel suo post – per cercare di esserci a Parigi”.
Berrettini salta Vienna: in forse anche Parigi
Ha lasciato aperto uno spiraglio, Berrettini, segno che potrebbe trattarsi di un problema risolvibile nel giro di qualche giorno. Il Masters 1000 parigino avrà inizio il prossimo 31 ottobre e sarebbe davvero un peccato se perdesse l’occasione di prendervi parte.
Sembra comunque evidente, a questo punto, che la sua corsa alle Finals si sia bruscamente interrotta. Il torneo di Vienna e quello di Parigi rappresentavano l’ultima spiaggia e, conti alla mano, difficilmente potrà assicurarsi un posto alla gara dei Maestri, saltando quello che inizia oggi nella capitale austriaca.
Non poteva concludersi in modo peggiore, insomma, il suo 2022, un anno caratterizzato da tanti, troppi, infortuni. Che hanno finito, chiaramente, col tarpargli le ali. Al punto tale da indurlo a pensare e a dire qualcosa che ha confessato proprio ieri: “Ci sono stati momenti quest’anno – ha rivelato il tennista italiano – in cui ho pensato: Mi fermo, mi fermo per sempre. Ovviamente poi è passato, ma lo sconforto porta a chiederti se sei fatto per fare sport. Poi mi sono detto che dovevo reagire. È il motivo per cui oggi ho giocato e ieri non ho mollato fino alla fine. Non voglio arrendermi a queste cose”. E questo ennesimo stop, diciamocelo, proprio non ci voleva.