Pellet, ecco un metodo semplice ed efficace, utile per evitare brutte sorprese per chiunque sia interessato ad acquistarlo per la propria stufa.
In questi mesi abbiamo assistito a un aumento notevole dei prezzi di gas e elettricità. Complice la guerra in Ucraina e la decisione della Russia di fermare i rifornimenti all’Europa. Presto arriverà l’inverno e si è iniziato a parlare di strategie per ridurre i consumi e, di conseguenza, le spese.
Accendere i termosifoni più tardi e spegnerli prima, insieme a un abbassamento del termostato, sono i metodi fondamentali e che verranno messi in pratica nei prossimi mesi per diminuire le spese legate al gas. Esistono anche delle interessanti alternative al termosifone, come la stufa a pellet.
Il pellet viene ricavato dal legno vergine, in molti casi a partire dagli scarti di lavorazione. Per questo motivo viene considerato un prodotto particolarmente ecologico: non richiede l’abbattimento di nuovi alberi.
Inoltre è in grado di produrre molto più calore della legna, circa il doppio, per via del processo di pressatura. Non è difficile capire per quale ragione stia diventando sempre più popolare. Per chi fosse interessato a passare a una stufa a pellet, esistono alcuni metodi per capire se si tratta di un prodotto di qualità.
Uno dei modi più comuni per capire se il pellet che si è acquistato è di qualità consiste nell’osservare i residui delle sue ceneri. Il pellet che deriva da legni teneri (come, ad esempio, il pino o l’abete) lascia meno ceneri se paragonato a quello che viene ricavato dai legni più duri (che potrebbero essere la quercia, il frassino o il faggio).
C’è anche un’altra strategia, molto semplice ed efficace, che permette di capire se il prodotto contiene collanti chimici. Tutto ciò che serve è un bicchiere d’acqua. Immergete alcuni trucioli nel bicchiere, lasciateli per un minuto circa, e osservate il loro aspetto.
Se i trucioli di pellet restano integri e non vengono danneggiati dall’acqua significa che la presenza di sostanze chimiche è elevata. Se il pellet si rovina a contatto con l’acqua, vuol dire che è naturale e quindi di maggiore qualità (sia per quanto riguarda il suo potere calorifero sia per quanto riguarda il suo impatto ecologico).
Questo contenuto è stato modificato 21 Ottobre 2022 09:58
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