Berrettini, è tempo di regolamento di conti per il martello romano: ecco cosa ha detto il tennista alla vigilia dell’esordio a Napoli.
Matteo Berrettini ha un lunghissimo conto in sospeso con il destino. Perché la sorte non si è limitata a portargli via, quasi dodici mesi fa, il sogno di disputare il torneo dei Maestri. Gli ha anche impedito di giocare a Wimbledon e di vincere, chissà, il suo primo Slam. Di tiri mancini, insomma, gliene ha giocati veramente tanti.
Fortuna che il martello romano non s’è mai abbattuto. Che non si è arreso alla forza travolgente di un destino che sembra spingerlo in direzione opposta rispetto a dove vorrebbe andare lui. Il numero 2 d’Italia continua a sognare e ci crede ancora, che la stagione possa concludersi come ritiene di meritare.
Lo dimostra il fatto che alla vigilia del suo esordio all‘Atp 250 di Napoli abbia stupito tutti con il suo ottimismo e con la sua tenacia. Segno che ha ancora diverse cartucce da “sparare” e che non sventolerà bandiera bianca fino a che non saranno i numeri – speriamo che non accada – a mandarlo a “ripetizioni” di tennis.
Berrettini si dà al poker: appuntamento col destino
#Berrettini e #Musetti provano il D’Avalos pic.twitter.com/hS5zANihKO
— Lorenzo Ercoli (@Ladal17) October 19, 2022
Quando gli è stato chiesto, a margine dell’allenamento con Lorenzo Musetti (sopra, il video), cosa ne sarà delle Finals di Torino, la sua risposta è stata lodevole. Il ranking e il bottino al momento non gli sorridono, ma un martello, un martello vero, non si arrende mai.
“Certo che ci credo (che sia possibile qualificarsi alle Finals, ndr) finché la matematica non dice il contrario io ci credo – ha detto in conferenza stampa, come riferisce la Gazzetta dello Sport – Ho tre tornei davanti compreso questo, so che è molto difficile ma ci voglio provare. È stato un anno complicato, gioco le mie carte ma non voglio partecipare solo per il Masters”.
“Ci sono altri obiettivi – ha detto ancora Berrettini – voglio far bene qui, dove non ho mai giocato neanche da ragazzino, ma anche a Vienna e a Parigi-Bercy dove non ci sono mai riuscito, e se riesco finire a ridosso della top ten sarebbe già un bel risultato, vuol dire che ho chiuso l’anno nel modo giusto, anche se in questo 2022 ci sono comunque stati dei risultati importanti”. E chissà che non riesca a “fregare” il destino con un bel poker, in barba ad ogni legge matematica.