Tennis, l’incredibile coincidenza solleva dei legittimi interrogativi su quello che è accaduto dietro le quinte dello Slam australiano.
È buffo e singolare che sia accaduto nello stesso giorno. Che tre dei tennisti più famosi dei due circuiti professionistici siano diventati genitori nello stesso giorno. Eppure, è successo. Skai, la figlia di Elina Svitolina e di Gael Monfils, ha visto la luce poco prima che Daria, moglie di Daniil Medvedev, mettesse al mondo la sua primogenita.
Sia la coppia di atleti che l’ex numero 1 del mondo hanno annunciato i rispettivi lieti eventi sui social, così da rendere partecipi i tifosi. Elina e Gael lo hanno fatto postando il primo, dolcissimo, scatto di famiglia, mentre il russo, che non aveva mai fatto parola della gravidanza di Daria, ha pubblicato direttamente la foto della bimba appena nata, con la splendida Nizza sullo sfondo.
Una curiosa coincidenza, dunque, che non è però del tutto unica nel suo genere. Perché è sì assai singolare che le due bimbe siano nate nello stesso giorno, ma c’è un altro fatto che è ancor più curioso e che ha inevitabilmente scatenato, ieri, l’ilarità del popolo dei social.
Tennis, galeotto fu l’Australian Open
Nadal’s son was born in October
Djokovic’s son was born in October
Medvedev’s daughter was born in October
Monfils & Svitolina’s daughter was born in OctoberI need to know what’s going down at the Australian Open every year
— Bastien Fachan (@BastienFachan) October 15, 2022
Skai e la piccola erede di Medvedev non sono le sole figlie di tennisti celebri ad essere nate ad ottobre. Anche Rafael Nadal e Novak Djokovic, guarda caso, sono diventati genitori nel mese in cui si gioca prevalentemente sul cemento indoor.
E che cosa significa questo? Che i bimbi in questione, calcoli alla mano, sono stati tutti concepiti nel periodo dell’Australian Open, ossia nelle prime settimane del 2022. Il che ha comprensibilmente generato degli interrogativi circa quello che accade dietro le quinte del primo Slam dell’anno.
Il sospetto è che nella terra dei canguri, tra un match e l’altro, ci si “diverta” un sacco. Per allentare la tensione, magari. O che comunque, al rientro a casa dopo le due settimane trascorse in Australia, ci si affretti a recuperare il tempo perso mentre si era impegnati nel continente oceanico.