Sinner, il post comparso sui social network dimostra chiaramente che la delusione continua a bruciare: ecco cosa è successo in queste ore.
C’era una volta, tanto tempo fa, un giovane talento altoatesino che si allenava a Bordighera, tra i campi di uno dei tennis center più prestigiosi d’Italia: quello messo in piedi da Riccardo Piatti. È nella città delle palme che Jannik Sinner è cresciuto e si è trasformato in un campione.
L’allenatore lo ha portato a “casa” sua che era appena 13enne. Lo ha forgiato, lo ha plasmato, ha fatto in modo che sbarcasse in top ten a 20 anni. Non si può dire che la loro collaborazione non sia stata proficua, eppure, come ormai noto, si è conclusa già da qualche mese a questa parte.
Ad allenare il rosso di Sesto Pusteria è oggi Simone Vagnozzi, coadiuvato da Darren Cahill. I motivi del divorzio di Sinner da Piatti non sono mai stati ben chiariti, ma sembra evidente che Jannik volesse al suo fianco un coach che fosse anche amico, spalla e confidente. E che, soprattutto, lo seguisse in ogni dove, cosa che per l’ex allenatore non era assolutamente possibile, dati i suoi numerosi impegni.
Che fine ha fatto Sinner? Il post e quella scelta
Fatto sta che, pur a distanza di mesi dall’addio, pare che a Bordighera non l’abbiano ancora mandata giù. Piatti e il suo staff sembrerebbero non aver digerito e superato il fatto che il giovane Jannik abbia deciso di rivolgersi a qualcun altro e di proseguire la sua carriera lontano dall’accademia in cui era cresciuto.
A dimostrarlo è un post che è comparso, qualche ora fa, sul canale Instagram del Piatti Tennis Center. Il team dell’ex coach di Sinner ha voluto omaggiare Andreas Seppi, che dopo il torneo di Ortisei uscirà definitivamente di scena, con una foto corredata da un messaggio d’addio.
Per salutarlo, è stata scelto una foto nella cui versione originaria, risalente a qualche tempo fa, insieme a Seppi e Piatti c’era anche un giovanissimo Jannik. Peccato solo che la sua figura sia stata tagliata e che nell’immagine “rivisitata” compaiano, adesso, solo l’allenatore e il tennista ormai prossimo al ritiro. Una delusione che, chiaramente, brucia ancora.