Berrettini ha fatto la stessa “fine” di Nadal: la smorfia durante la gara con Auger-Aliassime è tutta un programma.
Matteo Berrettini di sostenitori appassionatissimi ne ha ovunque si rechi a giocare. Ieri, però, al suo esordio in Laver Cup, aveva dei tifosi veramente speciali. Delle persone per cui lui stesso, fino a non troppo tempo fa, parteggiava spudoratamente, sognando di diventare un campione come loro.
Un parterre d’eccezione lo ha guidato nella vittoria contro Felix Auger-Aliassime. Il team Europe al completo lo ha incitato fino a che i suoi membri hanno avuto fiato, fino a che è stato necessario. Con i consigli di Roger, di Nole e di Andy è così riuscito a incassare due punti importantissimi per la sua squadra.
Ed è proprio questo, forse, uno dei pregi delle competizioni a squadre: che un tennista talentuoso possa carpire i segreti dei campioni, consultarsi con loro tra un game e l’altro e fare tesoro dei loro preziosissimi suggerimenti. C’è un’atmosfera diversa, insomma. Un’atmosfera che ti spinge a dare ancor di più.
Federer imita Berrettini: risate assicurate
ROGER MIMICKING MATTEO LMAOO GET HIM! pic.twitter.com/YKph8zvKrL
— nabald | 22? (@andys_murray) September 24, 2022
L’armonia regna sovrana alla Laver Cup, soprattutto nel team rappresentato dai migliori talenti europei. Si ride, si scherza, ci si aiuta, ci si supporta. E ci si prende anche in giro, soprattutto quando l’occasione è troppo ghiotta per non farlo.
Che poi è proprio quello che è successo ieri mentre Berrettini cercava il modo di disinnescare Auger-Aliassime. Il romano, si sa, è un meme vivente, così come lo definiscono sui social network. Le sue smorfie diventano spesso e volentieri virali, tanto sono espressive e cariche di significato.
Federer, quindi, non ha resistito alla tentazione di imitare l’espressione che Matteo fa ogni volta che mette a segno un punto particolarmente “coreografico” e si “pavoneggia” un po’. Lo ha mimato alla perfezione, così come Novak Djokovic, qualche tempo fa, faceva con il rivale Rafael Nadal e con i suoi tic. I big three, insomma, sono ripiombati nel tunnel delle imitazioni: hanno trovato una nuova “vittima”. Adesso si salvi chi può.