Berrettini preferisce scherzarci su: ecco cosa ha detto il tennista romano alla cena di gala la sera prima della Laver Cup.
Matteo Berrettini è perfettamente consapevole di essere un “privilegiato”. Sa bene quanto sia stato importante che Bjorn Borg, sotto consiglio dei suoi giocatori migliori, lo abbia convocato affinché occupasse l’ultimo posto rimasto libero nel Team Europe che si sta battendo, proprio in queste ore, in Laver Cup.
Tanto più che quella che sta andando in scena a Londra non è esattamente un’edizione qualunque. Sarà ricordata per sempre come quella in cui il re Roger Federer ha giocato per l’ultima volta, in coppia con l’inseparabile amico Rafael Nadal, per poi dire addio per sempre al tennis e a quel mondo di cui è stato protagonista assoluto per un ventennio.
Che Berrettini sia onorato dell’invito, quindi, è davvero il minimo. Si trova lì insieme a tutti loro già da qualche giorno, ma è come se ancora stentasse a credere che sia tutto vero. Tant’è che al gala di giovedì sera, alla vigilia dell’esordio, ha detto qualcosa che fotografa alla perfezione i suoi sentimenti.
Berrettini mattatore al gala della Laver Cup
“Che squadra – ha esclamato il martello romano quando i due team si sono riuniti per cenare insieme – Sono con i miei idoli da bambino!“. Ma l’aneddoto più divertente di quella serata, che per lui sarà stata magica come poche, non è questo. Ce n’è un altro ancor più spassoso.
Il giornalista Tumaini Carayol, come riportato da Ubitennis, ha raccontato alcuni retroscena del gala, uno dei quali ha come protagonista proprio Berrettini. I giocatori europei sono stati invitati a presentarsi a vicenda ed è toccato a Casper Ruud il compito di introdurre il profilo del giocatore romano.
Il norvegese è andato dritto al sodo, sottolineando una dote piuttosto scontata di Matteo: la bellezza. Ha poi chiesto al pubblico femminile presente in sala di brindare all’amico italiano, che a quel punto se n’è uscito con una frase autoironica al punto giusto: “Io pensavo di essere il preferito dai tifosi per il mio rovescio…”. L’allusione al suo rovescio, non propriamente impeccabile, ha regalato ai presenti grasse risate, non fosse altro per la simpatia del martello capitolino. Ma sì, meglio prenderla con filosofia.