Povero Gabbiano, il pesce è solamente disegnato: la spiegazione alla disavventura di Mollema durante i Mondiali di ciclismo in Australia
Non è una novità soprattutto in Australia – dove pare i gabbiani e le gazze pare siano parecchio suscettibili tanto da mandare gente in ospedale e alcune volte, purtroppo, anche al camposanto – che i ciclisti vengano attaccati da questi animali. Sono tanti gli incidenti quelli segnalati dall’inizio dell’anno e anche Evenepoel ha paura, come lui stesso ha candidamente ammesso dopo che un gabbiano lo ha seguito per molto tempo durante il suo percorso. Peggio, però, è andata a Bauke Mollema, che prima se l’è dovuta vedere con una gazza australiana, e poi anche con un gabbiano, che è decisamente più grosso. E allora la paura per il corridore è stata davvero tanta.
All’inizio si pensava che il problema nascesse dal fatto che la squadra di Mollema, l’Olanda, avesse un pesce disegnato sulla manica della maglia. Sì, ok, questo potrebbe essere sicuramente un fattore. Ma quello che dicono i veterinari vanno verso un’altra direzione, così come riportato dal sito “girodiruota.com”.
Povero gabbiano, non era un pesce vero
Siccome i ciclisti devono avere dei colori fluo o semi fluo, soprattutto nel momento in cui corrono da soli sulle strade per allenarsi, aizzerebbero involontariamente gli animali. I gabbiani infatti sarebbero attratti da questi colori sgargianti che i corridori sono obbligati a mettere per non essere investiti e per essere visti. Insomma: un doppio problema che si sta scatenando nel momento in cui ci sono i Mondiali e che quindi sta avendo un clamore mediatico diverso.
Prestare attenzione è il massimo che possono fare questi corridori impegnati sulle strade australiane, e possono pure pregare di non essere attaccati. Altro rimedio, purtroppo, non c’è. Si convive e si corre con la paura.