Federer, la fine di un’epoca: l’addio al tennis è ufficiale

Federer, l’annuncio sui social sancisce ufficialmente la fine di una delle ere più belle che la storia del tennis ricordi.

Quando anche il suo agente aveva confermato le indiscrezioni e riferito che sì, era vero che il ginocchio del campione aveva subito un peggioramento, era già stato più o meno chiaro come sarebbe andata a finire. Una lettera di quattro pagine, corredata da un video: è così che Roger Federer ha deciso di dire addio al tennis.

Federer
©️LaPresse

A giorni dovrà fare il suo rientro in campo, in occasione della Laver Cup. Manca una settimana o giù di lì, ma dopo quell’evento il tennista svizzero, che ha scritto una delle pagine più belle che la storia del tennis internazionale ricorderà mai, non giocherà più.

La sua lettera, strappalacrime, è un inno a tutto ciò che è stato. Un doveroso addio al suo pubblico, che lo ha seguito e atteso con la smania che si riserva solo alle stelle, quelle vere. Con dei necessari ringraziamenti alle persone che hanno fatto sì che questa storia, la sua, fosse possibile.

Federer, dopo la Laver Cup addio al tennis

Ce n’è per tutti, in questo congedo messo nero su bianco, che arriva a poche settimane di distanza da un altro addio che ha commosso il mondo intero: quello di Serena Williams, in uno stadio gremito come non mai. Per Mirka, la sua roccia e dolce metà, ma anche per gli avversari contro i quali ha giocato in questi lunghi e gloriosissimi anni.

“Come sapete – scrive lo svizzero – gli ultimi tre anni mi hanno presentato diverse sfide sotto forma di infortuni e operazioni. Ho lavorato tanto per ritornare ad essere competitivo. Ma conosco anche i limiti e le capacità del mio corpo e il suo messaggio è chiaro. Ho 41 anni. Ho giocato più di 1500 partite in 24 anni. Il tennis mi ha trattato più generosamente di quanto io potessi immaginare, ma ora è arrivato il momento di dire basta e terminare la mia carriera da professionista”.
Il pubblico londinese avrà la fortuna di vederlo giocare ancora una volta. L’ultima, prima che cali il sipario sulla “commedia” più emozionante di tutti i tempi: la sua. Quella di un campione arrivato dalle Alpi per sconvolgere il circuito e insegnare a tutti come si gioca. Quante magie e quanti incantesimi si possono fare con racchetta e pallina. Ma quanto ci mancherà Roger Federer?
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