Berrettini, altro passo indietro: Sinner resta il numero uno

Berrettini e Sinner, ecco cosa è successo all’indomani della finale dello Us Open: l’altoatesino semina il romano.

Nulla, da questo momento in poi, sarà più uguale a prima. Se qualcuno ci avesse detto, un anno fa, che a distanza di 365 giorni il ranking sarebbe stato guidato da un 19enne, non ci avremmo mai creduto. Che Carlos Alcaraz fosse un fenomeno lo avevamo capito, quello sì, ma neppure Nostradamus avrebbe potuto prevedere un’impresa del genere.

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Gli equilibri sono cambiati in maniera repentina e, forse, irrimediabile, almeno per un po’. L’ex numero 1 Novak Djokovic è scivolato nientepopodimeno che in settima posizione, mentre Casper Ruud, viceré di New York, ha conquistato il secondo posto e scalzato via i vari top ten che da mesi stazionavano ai piani alti della classifica.

Non resta che capire, a questo punto, come siano messi Jannik Sinner e Matteo Berrettini, a livello di ranking, dopo la cavalcata newyorkese. Cosa è successo alla luce dei risultati da loro raggiunti al Flushing Meadows?

Ranking, Sinner semina Berrettini

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Di certo c’è che l’altoatesino, in questo lunedì pre Coppa Davis, sarà un po’ più sereno del suo collega romano. Già, perché Jannik Sinner, indipendentemente da come sia andata nella Grande Mela, la top ten può guardarla da molto vicino.

Ha guadagnato due posizioni e si trova ora all’undicesimo posto del ranking Atp, ragion per cui l’ipotesi che possa farvi ritorno in tempi brevi non è troppo remota. E, su per giù, si trova nello stesso posto in cui stazionava un anno fa a quest’ora, quando ancora non sapeva che avrebbe partecipato alle Finals “grazie” all’infortunio di Berrettini.

Continuano a non andare troppo bene le cose, invece, per il suo collega romano. L’ex numero 1 d’Italia è scivolato di un gradino è oggi il quindicesimo al mondo: ha 2360 punti, quasi 1000 in meno di quelli posseduti dall’ultimo della top ten, ossia Hubert Hurkacz. Sembra difficile, a questo punto, che la situazione possa migliorare entro la fine dell’anno, ma tant’è: la prossima stagione è ormai all’orizzonte e la partita, a quel punto, sarà più aperta che mai.

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