Sinner, il puzzle adesso è finalmente completo: mancava solo un tassello perché il cerchio si chiudesse una volta per tutte.
Quando le sveglie degli italiani, stamattina, hanno iniziato a trillare, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz erano ancora impegnati sul cemento del Flushing Meadows. Archiviare la pratica ottavi di finale non è stato facile né per l’iberico e né, tanto meno, per l’italiano. Entrambi hanno sudato freddo in più di un’occasione.
Sia lo spagnolo che l’altoatesino hanno vinto al quinto set, al termine di due match che sono parsi interminabili e che hanno reso necessario un notevole dispendio di energie da parte dei due promettenti NextGen. Che continuano ad essere legati l’uno all’altro, a quanto pare, da un filo invisibile.
Chi segue radio spogliatoio sa bene che i due ragazzi sono in ottimi rapporti. Si rispettano e si stimano e sono, oramai, amici per la pelle. Peccato solo che la loro amicizia dovrà fare i conti, tra non molto, con il destino. Una nuova prova del nove, infatti, attende Alcaraz e Sinner.
Sinner e Alcaraz, la saga continua
Il ragazzo di Murcia e il nativo di Sesto Pusteria saranno di nuovo rivali. Si contenderanno stavolta non la coppa di Umago, ma nientepopodimeno che la semifinale Slam. E se già in Croazia c’erano state scintille, non osiamo immaginare cosa mai potrà accadere nella magica New York.
Il cerchio in un certo senso si chiuderà, poi. I due ragazzi si sono affrontati su qualunque superficie e mancava solo il cemento outdoor, appunto, per completare il quadro di questa rivalità in perfetto stile Fedal.
Si sono affrontati sul cemento indoor del Masters di Parigi, sull’erba di Wimbledon e sulla terra rossa di Umago. Sarà il Flushing Meadows, stavolta, ad ospitare il nuovo episodio di una saga che sta tenendo con gli occhi incollati allo schermo milioni di spettatori. Perché non capita tutti i giorni, d’altra parte, che due prodigi della natura abbiano l’occasione di sfidarsi in un teatro così prestigioso.