Berrettini, striptease da applausi: l’ovazione scaccia via le polemiche

Berrettini, l’ovazione del pubblico newyorkese ha cancellato di punto in bianco le polemiche sorte nei giorni scorsi: ecco cosa è successo.

Non è stata una partita di tennis. È stata una maratona vera e propria al termine della quale, dopo quasi quattro estenuanti ore di gioco, Matteo Berrettini è finalmente riuscito ad imporsi sulla versione migliore di un esuberante ed agguerritissimo Alejandro Davidovich Fokina.

Berrettini
©️LaPresse

Dire che lo spagnolo gli abbia dato filo da torcere non renderebbe giustizia alla sua straordinaria prestazione. Il martello italiano, non troppo in forma ieri per la verità, ha faticato a stare al suo passo. Eppure, alla fine, complice un cervello pensante che lo aiuta sempre nei momenti più difficili, è riuscito a farla franca.

Il tutto a dispetto di uno stadio che sembrava propendere per il suo avversario, tra cori al suon di “Let’s go Foki” e “Foki” urlato in tutte le salse possibili e immaginabili. Quello stesso pubblico che, durante la precedente gara contro Andy Murray, Berrettini aveva giustamente bacchettato.

Berrettini, pace fatta col pubblico dello Us Open

Berrettini
©️LaPresse

È raro che Matteo si lamenti in campo, ma quel giorno lo ha fatto. Si è avvicinato al giudice di sedia e ha fatto notare che il comportamento dei tifosi seduti sulle tribune del Flushing Meadows lo stava innervosendo e distraendo. Si alzano di continuo, ora per andare a prendere da bere, ora per far scorta di cibo. E il risultato è presto detto: come si intuisce dalle immagini sul piccolo schermo, c’è sempre una gran confusione che di certo non aiuta i giocatori in campo a concentrarsi come vorrebbero e che dilata i tempi, considerando che prima di servire bisogna aspettare che tutti siano seduti ai propri posti.

Ma tant’è. Pare comunque che pace sia già stata fatta tra Berrettini e il pubblico dello Us Open. L’ovazione che si è sollevata ieri al Louis Armstrong Stadium, quando Davidovich Fokina era già uscito di scena e il vincitore della partita era atteso al centro del campo per l’abituale intervista, ne è la prova.

Quando l’azzurro, sudato come non mai, si è levato la maglietta bianca firmata Boss per cambiarsi, le tribune sono venute giù. Letteralmente. Tra fischi e mancamenti, è stato subito chiaro che quello striptease sia stato molto apprezzato. Tanto quanto, se non addirittura di più, la prestazione sfoderata in campo contro l’ottimo iberico.

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