Berrettini, a volte il destino sa essere davvero beffardo: ecco perché a New York si respira un’atmosfera da resa dei conti.
Non si può certo dire che il destino si sia messo di traverso stavolta. Anzi, è stato piuttosto clemente con la maggior parte degli azzurri, per la verità. Nel caso specifico di Matteo Berrettini, è innegabile che i primi due turni siano accessibilissimi e che il romano avrà la possibilità di fare molto bene a New York.
Il sorteggio del tabellone principale dello Us Open ha voluto per lui un esordio con il boliviano Hugo Dellien, che occupa ad oggi il 73esimo posto del ranking Atp. Un terraiolo che non ha mai affrontato ma che, quanto meno sulla carta, non dovrebbe destare particolari preoccupazioni.
Nel caso in cui stavolta dovesse riuscire ad avanzare, troverebbe poi uno tra Tomas Etcheverry e Pablo Andujar, rispettivamente argentino e spagnolo, che malgrado non siano mai decollati sanno comunque il fatto loro. E fin qui potrebbe filare tutto liscio: i guai, semmai, arriverebbero dopo.
Berrettini, ancora lui: resa dei conti a New York
Al terzo turno potrebbe ritrovare Andy Murray, già battuto in finale a Stoccarda, oppure Francisco Cerundolo, contro il quale non ha mai giocato, sebbene non sia così remota neanche la possibilità che incappi in John Millman, sconfitto a Roma appena un anno fa.
In vista degli ottavi di finale serve, invece, un ripasso di greco. Sì, sarà ancora una volta Stefanos Tsitsipas l’uomo che cercherà di mettere i bastoni tra le ruote a Berrettini. L’azzurro finora non è mai riuscito a batterlo, perciò sarà lui la bestia nera da battere nella Grande Mela.
È anche vero però che il greco a New York non ha mai avuto troppa fortuna. Non è mai riuscito ad arrivare così lontano, si è sempre fermato al massimo al terzo turno. Non è ancora detta perciò l’ultima parola.