Sinner, non è la prima volta che succede. La storia si ripete e anche in questo caso i dettagli restano avvolti nel mistero.
Jannik Sinner non ha mai usato una parole fuori posto. Ogni volta che lo nomina non manca mai di ringraziarlo, anche indirettamente, per gli insegnamenti ricevuti e per gli anni trascorsi insieme. E questo al netto di quello che è accaduto e che ha finito, evidentemente, con il compromettere il loro rapporto.
Non abbiamo mai realmente saputo cosa abbia causato questa frattura e perché l’altoatesino abbia detto addio al suo storico allenatore, Riccardo Piatti, ma le ragioni possono essere individuate senza troppa fatica. Basti dire che il suo coach non poteva seguirlo ovunque andasse, visti i suoi numerosi impegni a Bordighera, e che i suoi metodi avevano forse iniziato a stargli un po’ stretti.
Con Simone Vagnozzi, adesso, è tutta un’altra storia. Il loro sembra un rapporto alla pari e Sinner è decisamente più a suo agio, da quando ha lui al suo fianco. Ma sapevate che nel circuito c’è qualcun altro che, esattamente come Jannik, ha salutato Piatti dalla sera alla mattina?
Coric come Sinner: l’addio a Piatti e a Bordighera
Quel qualcuno è Borna Coric, il fenomeno del momento, il croato che in Ohio ha stracciato la concorrenza – e che concorrenza – e alzato al cielo la coppa del Masters 1000 di Cincinnati. Sì, anche lui era uno dei ragazzi d’oro dell’accademia di Bordighera e anche lui, guarda caso, se ne è allontanato.
Le ragioni di questo addio le illustrò, non troppo tempo fa, a Ubitennis: “So di non essere una persona facile con cui lavorare – disse il tennista croato – cerco sempre la perfezione. Uno dei motivi per cui ho terminato la collaborazione con Piatti è stato la sua impossibilità di dedicarmi tutto il suo tempo a causa degli altri suoi impegni”.
Sul resto della storia preferì mantenere, tuttavia, un certo riserbo, esattamente come fece Sinner. “C’erano anche altri motivi che però preferisco non rivelare – aggiunse ancora Coric, facendo il misterioso – tuttavia gli sono molto grato per tutto l’aiuto che mi ha dato, per farmi fare il salto di qualità. Ho passato un bel periodo a Bordighera, lontano dalle distrazioni di Zagabria che non mi consentivano di focalizzarmi sul tennis”.