Federica Masolin apre il suo cuore e vuota il sacco: il racconto e la preziosa lezione della giornalista di Sky Sport.
Ci piace perché è una di quelle bellezze acqua e sapone. Perché è divertente ed ironica, preparata e competente. Perché non rincorre le apparenze ma perché incarna, anzi, un modello più che positivo, soprattutto per le nuove generazioni e per chi sogna di calcare le sue orme.
C’è ben più di una ragione per amare Federica Masolin alla follia. Non sorprende affatto, dunque, che la giornalista di Sky Sport abbia un seguito così vasto. I numeri del suo successo confermano, piuttosto, il fatto che la semplicità e la spontaneità siano a volte più potenti di qualunque filtro Instagram.
E di filtri il volto della Formula 1 ne sa qualcosa, visto che c’è stato un momento, nella sua vita, in cui ha dovuto fare i conti con lo stress e con le inevitabili conseguenze che ne derivano. Ed imparare, come se non bastasse, ad accettarsi in una versione diversa da quella che aveva sempre visto allo specchio.
Federica Masolin e quel “disordine” che fa bene
Al magazine Ok Salute la bella Federica non ha raccontato, per una volta, il suo rapporto con lo sport e con l’affascinante mestiere che l’ha portata alla ribalta. Ha vuotato il sacco, bensì, su un episodio della sua vita che potrebbe sembrare irrilevante ma che, in realtà, ha contribuito a fare di lei la donna eccezionale che è oggi e che ha conquistato il pubblico del piccolo schermo.
Ha rivelato in che modo l’acne – da lei definita una “svolta inaspettata” – arrivata in età adulta e al culmine di un forte periodo di stress, abbia inciso sulla sua personalità e sulla sua sicurezza. Con una preziosissima lezione di vita di cui, indipendentemente dai problemi che possono colpire la pelle, dovremmo tutti fare tesoro.
“Dobbiamo concederci di non essere sempre in ordine” ha sentenziato la Masolin – che acne o non acne è una donna bella come poche – nel suo dettagliatissimo racconto, lanciando un messaggio di body positivity intelligente e ben dosato. Perché ben vengano i filtri, ci mancherebbe, ma la realtà, beh: quella è tutta un’altra cosa.