Berrettini ha deciso di fare le cose a modo suo e di procedere in direzione ostinata e contraria: le parole del campione romano.
Gli addominali capricciosi che lo avevano già costretto a rinunciare alle Finals, l’intervento alla mano, la rottura con Ajla Tomljanovic e, infine, il Covid che gli ha portato via Wimbledon. In questi 8 mesi ne ha passate talmente tante, Matteo Berrettini, che l’anno del suo exploit, il 2021, non potrebbe davvero sembrare più lontano di così.
Se nella stagione precedente aveva macinato un record dietro l’altro, issandosi ai piani alti della top ten, questo 2022 lo ha decisamente travolto e allontanato sempre più dai suoi obiettivi sportivi. Non è più tra i primi 10 al mondo e non ha potuto brillare lì dove aveva tutte le carte in regola per farlo, ossia all’All England Club di Londra.
Ci sono state la vittoria a Stoccarda e al Queen’s, ma è impossibile ignorare che il destino gli abbia remato contro nella prima parte di quest’annata così tormentata. Eppure, il romano che 12 mesi fa era stato a tanto così dal toccare il cielo con un dito e vincere Wimbledon, non si è dato per vinto.
Berrettini e l’importanza delle seconde occasioni
Se Berrettini ha un pregio, è certamente la capacità di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. E un pizzico del suo ottimismo permea anche l’intervista che ha rilasciato nei giorni scorsi a Vanity Fair, come si evince chiaramente da questo passaggio: “Affrontare la vita sempre a testa alta non è facile. Ci sono momenti dove è davvero difficile non soccombere, ma la vita, così come il tennis, ti dà sempre una seconda possibilità di rivalsa, quindi bisogna approfittarne!”.
Nell’analizzare i suoi pregi e difetti – non vive bene il fatto di essere troppo riservato e poco presente con la sua famiglia, ad esempio – dice, poi, qualcosa che ci fa ben sperare circa lo spirito con cui affronterà gli imminenti Us Open.
“Matteo davanti allo specchio si guarda dentro – queste le sue parole – e vede un tennista che ha grande consapevolezza di se stesso e che vuole raggiungere, anche con un po’ di rivalsa nei confronti delle ultime ingiuste avversità, gli obiettivi per cui si è allenato tanto”. Che sia giunta l’ora di sfatare il tabù del cemento, domare la corrente che vorrebbe trascinarlo alla deriva e recuperare il tempo perso?