Sinner, il tennista ha un “vizio” incorreggibile del quale non riesce proprio a liberarsi: ecco di cosa si tratta.
Jannik Sinner lo ha rifatto. Ancora una volta e nonostante sembrasse ormai “spacciato”. Ma una gara non può dirsi mai realmente finita finché c’è lui di mezzo, capace com’è di cambiarne l’epilogo in quattro e quattr’otto. Che è poi, né più e né meno, quello che è successo ieri a Montreal.
Nel primo parziale Adrian Mannarino gliele ha date di santa ragione, al punto che i suoi tifosi hanno temuto il peggio. Ma, all’improvviso, il “solito” guizzo ha rianimato l’altoatesino, che ha di colpo rimontato una partita che si era messa veramente male. E ora eccolo qui, pronto per un eccitante terzo turno contro uno degli avversari più insidiosi di questo Masters 1000.
Oggi il numero 1 d’Italia incontrerà il tennista che due giorni fa ha messo ko Matteo Berrettini al primo turno: Pablo Carreno Busta. Non sarà facile, perché l’iberico è davvero in formissima e Sinner dovrà fare del suo meglio sin dall’inizio, se vuole provare in qualche modo a interrompere questa striscia di vittorie.
Sinner e quel vizio incorreggibile
Evitare di cedere, dunque, a quel lato della sua personalità del quale non ha mai fatto mistero. Perché Jannik ha certamente tanti pregi, ma ha un difetto che proprio non si confà ad un tennista che sognare di guidare la classifica Atp e di passare alla storia ottenendo la gloria eterna.
“Sono pigro” ha ammesso più volte nel corso delle interviste di cui è stato protagonista. Troppo pigro per creare una playlist musicale, troppo pigro per andare dal barbiere, per fare questo e per fare quello. Non lo avremmo mai detto, a giudicare da come si muove in campo, ma se a dirlo è lui allora sarà certamente vero.
Speriamo, allora, che oggi non ceda alla sua proverbiale pigrizia. Ieri si è svegliato di soprassalto, contrastando l’iniziale apatia di cui era caduto in preda e recuperando terreno facendo leva sulla grinta di chi vuole vincere a tutti i costi. Avrà la stessa forza anche oggi?