Musetti volta pagina dopo la rottura che aveva messo a rischio la sua carriera sportiva: l’ammissione del tennista.
La leggenda narra che i moschettieri alla corte di Luigi XIII fossero tre. E tre sono, guarda caso, i moschettieri azzurri che si batteranno sul cemento americano per far “volare” i propri affezionatissimi tifosi. Matteo Berrettini, che ha inaugurato le danze, Jannik Sinner, che ha stupito con il suo instancabile stakanovismo, e Lorenzo Musetti, il cui talento ha stregato addetti ai lavori e non.
Il carrarino è reduce da un bagno di felicità che meritava di fare da tanto. Poco più di 7 giorni fa ha battuto Carlos Alcaraz e conquistato il titolo di Amburgo, il primo della sua carriera da professionista. Un riconoscimento che deve a se stesso ma anche a suo nonno, che pare lo abbia spronato a fare sempre meglio bacchettandolo quando non giocava com’era in grado di fare.
Ma la sua felicità è stata fugace. È durata quanto un battito di ciglia. Tanto che Musetti da pienamente ragione a Panatta, convinto sostenitore dell’idea per cui la gioia derivante da una vittoria duri sì e no trenta secondi. “Ho provato un lampo di gioia furibonda subito dopo il match point con Alcaraz – ha detto al Corriere – l’adrenalina della battaglia è confluita tutta lì insieme alla sofferenza, al nervosismo, a qualsiasi emozione abbia provato in tre ore di partita. A ripensarci bene è stata più liberazione che felicità, come se di colpo mi fossi sbarazzato di tutte le catene che avevo nello stomaco”.
Un nuovo inizio per Musetti
Quello che invece non sente da un po’ allo stomaco sono le farfalle. Il fenomeno di Carrara ha alle spalle una storia importante, ma finita male, che ad un certo punto lo ha mandato in tilt. “Non avevo più voglia di giocare” raccontò Lorenzo qualche tempo fa, rimembrando i tempi in cui il dolore della separazione gli fece un bruttissimo scherzo.
Sembra proprio però che adesso abbia voglia di innamorarsi di nuovo. Qualche giorno fa ha confessato di essere single, ma dà l’impressione di non voler rimanere da solo troppo a lungo, il bel tennista che ieri ha sfondato il muro della top 30. Che sogna di vincere Wimbledon e che ha così tante soluzioni, nel suo repertorio, da fare impallidire perfino i giganti del circuito.
“Credo nel colpo di fulmine: non ho una donna ideale – ha risposto Musetti al Corriere, quando gli è stato chiesto se l’amore sia per lui un priorità o meno – mi piace la classica bellezza mediterranea ma mi deve colpire fin da subito. Sono più un tipo da intuizioni, che da ragionamenti”. Istinto e nulla più. In campo come in amore.