Berrettini non fa mistero di quale sia il suo piano: il progetto del tennista romano fa tremare Jannik Sinner.
Sarà stata la fonduta condivisa con mamma e papà forse, o magari semplicemente la voglia di spaccare tutto, come aveva promesso sul palco del Jova Beach Party. E non si può dire che Matteo Berrettini non abbia mantenuto fede al suo giuramento, anzi: lo ha onorato in toto.
Lì tra le vette della Svizzera ha giocato in grande spolvero, risvegliando dolci ricordi e spazzando via la delusione di quel giorno in cui ha annunciato che a Wimbledon non ci sarebbe stato per via del Covid. Perché in fondo ciò che conta adesso è quello che verrà, non quello che è ormai alle spalle.
E lo sa bene il tennista romano, che a Gstaad ha fatto un tuffo nel passato e riassaporato le emozioni di 4 anni fa, quelle che provò quando vinse il suo primo titolo Atp. Non è trascorso troppo tempo da allora, ma lui è un’altra persona. Non più un tennista agli esordi, ma un campione che di strada, sempre in salita, ne ha fatta tantissima.
Se non fosse per la sua fragilità fisica che ogni tanto si mette di traverso, oggi non saremmo qui a raccontare la storia di un top player che deve lottare con le unghie e con i denti per assicurarsi un posto alle Finals di Torino. Invece è così: la Race non gli ha sbarrato la porta, ma non si può dire che gli sorrida.
Lui al Pala Alpitour vuole tornarci ed è questo, infatti, l’obiettivo finale del 2022: “Ho tanta motivazione e rabbia agonistica per quello che mi è stato un po’ tolto in questa stagione – ha detto dopo il match, come riferisce la Gazzetta dello Sport – L’anno è ancora lungo, giocare le Finals a Torino rimane un obiettivo per tantissimi motivi. Mi sento di appartenere a quel livello e voglio fare il meglio per arrivarci“.
Gli servono tanti punti per riuscirci. E se al doppio in coppia col fratello Jacopo ha dovuto rinunciare, alla doppietta no: a quella non rinuncerebbe mai e poi mai. Dopo Gstaad c’è Kitzbühel e vincere entrambi i tornei potrebbe essere provvidenziale come non mai. Sia ai fini della Race che per riprendersi un’altra cosa che gli è stata tolta: il primato di numero 1 d’Italia. Perciò Sinner, stai attento: Berrettini ti sta addosso e non ha nessuna intenzione di rimanere indietro.
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