Schumacher e quella rottura clamorosa con lo storico manager Weber: “Corinna non doveva farlo” ha detto in un’intervista
La rottura è stata clamorosa. Nessuno se lo aspettava soprattutto in un momento delicato come quello che Schumacher, e tutta la sua famiglia, hanno vissuto ormai nove anni fa. Quell’incidente che ha messo in pericolo di vita l’ex pilota tedesco della Ferrari, uno dei più forti di sempre, del quale si hanno notizie solamente frammentarie da quel maledetto giorno a questa parte. Chiuso nella privacy della sua famiglia. Che lo ha protetto sempre cercando – e riuscendoci fino ad ora – di non far uscire fuori nulla o quasi.
Certo, c’è stato un attrito che davvero nessuno si aspettava. E con chi? Con Weber, che adesso ha 80 anni, che è stato il manager storico di Michael e che ha scritto un libro sulla vita passata al fianco del tedesco. “Benzina nel sangue” si intitola. E la Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina ha fatto un’intervista all’autore del libro. Che, in appendice dello stesso, non le ha mandare a dire né alla moglie di Schumacher, Corinna, né a Jean Todt, lo storico dirigente della Rossa.
Schumacher e le parole di Weber
A specifica domanda Weber non ci ha girato intorno, spiegando punto per punto quello che è stato il momento dell’esclusione, della rottura. “Ero a un evento e mi squilla il cellulare dove un amico mi spiega quello che era successo. Chiamo la moglie e non mi risponde e poi chiamo Jean Todt che mi dice di aspettare perché ancora è troppo presto. Chiamo il giorno dopo e nessuno risponde, faccio passare qualche giorno per non disturbare, cominciando però a capire che volevano tenermi fuori dalla questione”.
“Per me è stato un dolore enorme. Posso pure capire il dolore iniziale ma poi da loro abbiamo solamente sentito delle bugie. Non mi aspettavo un comportamento così da lei”.