Berrettini, alla vigilia di Wimbledon l’isolamento assurdo per il romano: “Siamo su scherzi a parte”. Ma purtroppo non è stato così
Gstaad è vicina. Il ritorno di Matteo Berrettini all’Atp 250 che quattro anni fa ha visto il suo primo trionfo. Un torneo che per ovvi motivi è nel cuore del tennista romano, che partirà direttamente dal secondo turno. Dopo la delusione di Wimbledon sembra essere tornato il sorriso sull’azzurro. Amaro ancora un poco, è vero. Ma il peggio alle spalle.
Una positività che è diventata negatività nello spazio di poco tempo. Un tampone positivo al quale nemmeno lui credeva ma che gli ha fatto saltare l’appuntamento per lui più importante della stagione sull’erba inglese che lo vedeva tra uno dei possibili vincitori. E per poi com’è andata a finire, con la seconda vittoria di fila di Djokovic, lascia ancora di più quel pizzico di delusione. Matteo veniva da due trionfi e sognava quello più importante. Acqua passato arrivati al 17 luglio. Ma Berrettini ha comunque voluto raccontare quei momenti in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Berrettini, “Siamo su scherzi a parte”
“Wimbledon è stato assurdo anche perché il mio team cercava di non sembrare troppo triste, mi dicevano “vabbè, dai…”. Io me ne stavo chiuso in camera, sperando di essere negativo in tempo per il martedì, quando avrei giocato”. Le cose sono andate in maniera diversa con il forfait a poche ore dal debutto in Inghilterra. “Ad un certo punto – ha ancora continuato – ho pensato anche di essere su Scherzi a parte o che ci fosse qualcuno che ci stesse maledicendo”. Ma il lato positivo – stavolta nel senso giusto della parola – ci può essere?
“Io ho cercato di guardarlo nonostante la tristezza e la delusione – ha concluso – perché dopo l’operazione alla mano venivo da due tornei vinti e ho cercato così di pensare a Londra con il ricordo della vittoria del Queen’s“. Sarà bastato per mettere le scorie alle spalle? Basta davvero poco per scoprirlo. Gstaad è vicina.