Gratta e vinci, proliferano i tagliandi fasulli: ecco la guida completa per imparare a riconoscere quelli originali da quelli falsi.
Le apparenze, si sa, ingannano. E il rischio di prendere un granchio è alto, molto alto. Lo è nella vita come nel gioco, perché anche lì bisogna tenere gli occhi aperti e saper distinguere cosa è vero da cosa, invece, non lo è. Come i Gratta e vinci, ad esempio, che a volte non sono come sembrano.
Qualche ora fa nella Capitale sono stati sequestrati la bellezza di 297 tagliandi. L’esercizio che li vendeva non era provvisto dell’autorizzazione necessaria e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli se ne sono accorti nell’ambito di una “ronda” volta a contrastare ludopatia e gioco irregolare.
L’episodio verificatosi a Roma ci dà il là per approfondire una questione piuttosto spinosa. Come si riconosce un Gratta e vinci vero da uno falso? Esistono delle differenze visibili a occhio nudo che ci permettano, al momento dell’acquisto, di capire se il tagliando in questione sia affidabile o meno?
Gratta e vinci, occhio ai tagliandi fasulli
La risposta è sì. Di biglietti fasulli in giro ce ne sono, ahinoi, a bizzeffe, ma per fortuna non è troppo difficile imparare a carpire le differenze tra quelli autorizzati e quelli che non lo sono. Intanto è bene accertarsi che sul tagliando vi sia l’iconico logo delle lotterie ad estrazione istantanea, quello bianco e giallo che reca la dicitura Gratta e vinci per intenderci.
Questo marchio indica che il tagliando in questione è riconosciuto dall’Agenzia delle Dogane e di Monopoli. Sul biglietto originale ci sono poi il logo dell’Adm e di Lotterie nazionali, entrambi sul retro, nonché il simbolo del gioco responsabile, ossia il logo che recita “Gioca senza esagerare”. Infine, il 18+, che indica che il gioco è vietato ai minori.
In assenza di questi simboli, del codice a barre identificativo e delle modalità di pagamento dei premi, siamo chiaramente in presenza di un tagliando fasullo. E se anche vincessimo, chiaramente, nessuno premio in denaro ci sarà in questo caso corrisposto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.