Kyrgios, la frase del finalista di Wimbledon è davvero sorprendente: non crederete a ciò che il tennista australiano ha detto.
A febbraio su Instagram mostrava le cicatrici che si era volutamente inflitto tre anni prima. Per “punirsi”, per farsi ancor più male. La naturale conseguenza, se vogliamo, di quella spirale di autodistruzione in cui era stato risucchiato. La droga, l’alcol. E ancora, i pensieri suicidi, la solitudine.
Oggi Nick Kyrgios mostra i muscoli e non più le ferite. Il tennista australiano è tornato a sorridere e non poteva farsi regalo migliore di questo, la sua prima finale Slam, per celebrare l’inizio di una nuova vita. Di un nuovo capitolo tutto da scrivere, di una nuova storia all’insegna del tennis e dell’amore. Che poi, forse, è stato proprio quello a salvarlo, più che lo sport.
Anche perché, per quanto curioso possa sembrare, il ragazzone che oggi affronterà il campione in carica Novak Djokovic non ha esattamente una gran passione per il tennis. Tutt’altro. Vuole vincere Wimbledon, lo desidera con tutto se stesso, eppure c’è una dichiarazione che sembra cozzare con questo sogno nel cassetto.
Kyrgios, col tennis è odio-amore
“Il tennis – rivelò Kyrgios non troppo tempo fa, come ricorda la Gazzetta dello Sport – non mi piace, ma è l’unica cosa che so fare e che mi fa guadagnare soldi facili“. Avrebbe voluto seguire le orme di LeBron James, di Michael Jordan. Si vedeva giocatore di basket, piuttosto che erede di John Newcombe e di Rod Laver.
Ma il destino, si sa, a volte ti porta lungo strade che non avresti mai pensato di battere. Ed è proprio questo il caso. Fortuna che c’ha pensato il fato a dirottarlo, perché se così non fosse stato tutti noi avremmo perso l’occasione di vedere in azione uno dei tennisti più talentuosi degli ultimi decenni.
Senza dimenticare il fatto che il tennis, checché Nick ne pensi, lo ha salvato. “Tornare a giocare e a competere ad alti livelli – aveva scritto in quel post in cui aveva messo a nudo se stesso – è il miglior modo per allenarsi ad affrontare nuove potenziali situazioni ansiogene“. Manca solo una vittoria, ora, per cancellare tutto quello che è stato. Per suggellare un nuovo inizio.