Sinner, tutta la verità sul suo rapporto con Alcaraz: non crederai a quello che è successo negli spogliatoi.
Il cammino di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner a Wimbledon è stato praticamente identico. Entrambi sono arrivati a Londra con ben poche speranze di andare al di là del primo turno. L’iberico perché, così diceva, non si sentiva sufficientemente in forma; l’italiano perché fino a una settimana fa non aveva mai vinto una partita sull’erba.
I due giovanissimi fenomeni del circuito maschile hanno quindi ribaltato ogni pronostico. Non solo sono passati al secondo turni, ma sono anche andati al di là di ogni più rosea previsione. Dimostrando che quando sai giocare a tennis e hai del talento non sarà certo una superficie, per quanto ostica, a ostacolare la tua crescita.
Ed è per questo motivo che quella di cui saranno protagonisti oggi pomeriggio è una delle sfide più attese di questo Slam non troppo fortunato. Un faccia a faccia che il grande pubblico del tennis aspetta da mesi e che forse sancirà l’inizio di una rivalità che ricalchi quella tra Rafael Nadal e Roger Federer.
Sinner e Alcaraz nemici/amici: la verità sul loro rapporto
Qualcosa in comune con quei due mostri sacri ce l’hanno già. Sebbene sia sempre stato scritto nelle stelle che Jannik e Carlos fossero destinati a diventare l’uno il più acerrimo nemico dell’altro, pare che abbiano un ottimo rapporto. Proprio come quello di Rafael e di Roger.
A raccontarlo ad Ubitennis è stato il baby fenomeno di Murcia, che in un’intervista pre-partita ha snocciolato qualche dettaglio molto interessante circa ciò che accade negli spogliatoi. Prima ha però speso qualche parola di elogio nei confronti dell’avversario col quale si batterà oggi, dicendo che Sinner “gioca molto bene”. “Giocare con lui – ha aggiunto – è e sarà sempre dura, ma a me piacciono queste sfide“.
Dopodiché ha rivelato un aneddoto molto divertente, smentendo di botto chi pensa che due rivali predestinati non possano essere amici. “Fuori dal campo abbiamo un buon rapporto. Ci parliamo, quando ci vediamo. E negli spogliatoi ci piacere fare qualche battuta. In campo lo conosco un po’. Abbiamo giocato contro a Parigi Bercy e ci siamo allenati un paio di volte. Conosco il suo gioco e so cosa devo fare contro di lui“.