Sinner inizierà a lavorare con il supercoach Darren Cahill subito dopo Wimbledon: ecco i progetti che l’allenatore ha in serbo per lui.
I primi contatti ci sono stati dopo Roma. Prima solo sporadici, poi sempre più frequenti. La loro collaborazione è quindi nata step by step. Nei mesi, senza fretta. Entrambi hanno potuto studiarsi a vicenda e pensarci su per tutto il tempo che hanno ritenuto opportuno, perché potessero capire se lavorare insieme fosse possibile o meno.
E alla fine hanno deciso che sì, lo era. Che Darren Cahill poteva essere l’uomo che fa al caso di Jannik Sinner e che Jannik Sinner, a sua volta, poteva essere il pupillo ideale per un allenatore in cerca di nuovi stimoli come Darren Cahill. Si sono incontrati, conosciuti e, infine, è nata la “scintilla”. Da qui, la decisione dell’altoatesino di assoldarlo nel suo team e di affiancarlo a mister Simone Vagnozzi.
Inutile aspettarsi che i frutti di questa collaborazione si possano vedere già a Wimbledon. Sarebbe decisamente troppo prematuro. Sul suolo britannico stanno solo imparando a familiarizzare. Stanno semplicemente seminando quello che, si spera, potranno raccogliere quanto prima sui prati e sui campi di tutto il mondo.
Sinner e il supercoach Cahill: si salvi chi può
La cosa non ci sorprende neanche un po’, ma pare che Jannik abbia fatto un’ottima impressione al suo nuovo supercoach. “Un ragazzo estremamente educato, grande lavoratore e appassionato del suo lavoro – così Cahill lo ha descritto nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport – il che rende tutto più semplice”. L’australiano non ha alcuna intenzione di mettere in un angolo Vagnozzi, anzi. Non è quello che il nativo di San Candido vuole, tra l’altro. Lo reputa un allenatore di ottimo livello e desidera, quindi, solo affiancarlo e coadiuvarlo in maniera tale che il loro pupillo possa finalmente spiccare il volo.
Non hanno ancora discusso del loro futuro insieme. Di come sarà, di cosa faranno. “Non mi ha chiesto una cosa in particolare – ha riferito ancora il nuovo supercoach di Jannik – abbiamo discusso di come vede il suo gioco, di come si vede tra due o tre anni e come vorrebbe si sviluppasse il suo gioco. Un po’ ha iniziato a farlo, ma si tratta di un percorso. Ci vuole pazienza e lavoro ma sicuramente Jannik arriverà a un livello ancora più alto”.
Dopodiché, lo ha messo “a dieta”. Perché se c’è qualcosa su cui Darren vuole lavorare quella è proprio il rapporto di Sinner con l’erba: “Sì non è la sua superficie preferita – ha detto – ma avrà modo di cambiare idea. Penso che il suo gioco sia adatto a questa superficie e lo capirà anche lui in futuro“. A giudicare dalle sue dichiarazioni, gliene farà “mangiare” così tanta che, ad un certo punto, non gli sarà più indigesta. E noi non vediamo l’ora che quel momento, finalmente, giunga.