Vincente Wimbledon 2022, il terzo Slam stagionale è alle porte: chi, oltre all’azzurro, potrebbe insidiare il campione serbo?
La stagione tennistica sull’erba è giunta al suo culmine. Ora non resta che godersi il magnifico spettacolo che, ogni volta, è in grado di regalare Wimbledon, lo Slam più prestigioso in assoluto. E poco importa se quest’anno, per via della controversa decisione di escludere i tennisti russi e bielorussi, non assegnerà nessun punto per il ranking. Coi Championships le emozioni sono assicurate. Sarà inevitabilmente un’edizione molto particolare, in cui non spicca un netto favorito. Sì, neanche quel Novak Djokovic campione in carica, che all’All England Club insegue quella che sarebbe la sua quarta affermazione consecutiva.
Pochi dubbi, in ogni caso, sul fatto che sarà lui l’uomo da battere. Eppure la sensazione è che il serbo potrebbe trovare molte più difficoltà rispetto allo scorso anno. La sua è finora una stagione che definire tormentata è un eufemismo: a lungo fermo a causa della scelta di non sottoporsi al vaccino contro il Covid-19, non ha potuto difendere il titolo a Melbourne e al Roland Garros si è dovuto arrendere ad un magistrale Rafa Nadal.
Vincente Wimbledon 2022, occhio a Cilic e Fritz
A giudicare dalle quote dei bookmaker inglesi, il suo principale antagonista dovrebbe essere nuovamente il nostro Matteo Berrettini: è pagata a 2,75 la seconda finale di fila del tennista romano, reduce dai due trionfi di Stoccarda e Queen’s che hanno ancora una volta dimostrato quanto sia pericoloso sulla superficie “viva”. Subito dietro all’italiano troviamo Nadal – che sull’erba, tuttavia, ha sempre fatto più fatica e non vince dal 2010 – e il polacco Hubert Hurkacz, apparso in forma smagliante ad Halle, specie con il servizio.
E le possibili sorprese? Detto che Carlos Alcaraz, per il momento, sull’erba è un grande punto interrogativo, ci sono alcuni giocatori che hanno tutto per trasformarsi in possibili outsider. Occhio, per esempio, a Marin Cilic. L’esperto tennista croato sul verde è sempre un osso duro – arrivò in finale nel 2017 – e viene da una splendida semifinale al Roland Garros, conquistata su una superficie non “amica”. Un altro da prendere in seria considerazione è Taylor Fritz: lo statunitense sembra essere tornato ai livelli di marzo, quando trionfò a Indian Wells, e la vittoria ad Eastbourne lo conferma. Il terzo nome è invece quello dell’incostante kazako Alexander Bublik, tra i più scomodi da affrontare su erba per via del suo gioco vario e che si adatta a meraviglia ai prati inglesi.