Camila Giorgi, “attacco” a sorpresa sui social network dopo la sconfitta di ieri: il post della Ostapenko non è passato inosservato.
Jelena Ostapenko non le ha dato tregua. L’ha bombardata senza pietà per tutto il tempo che sono rimaste in campo, dandole la possibilità di vincere appena 4 dei 16 game che hanno complessivamente giocato sull’erba di Eastbourne. Una vittoria dunque ampiamente meritata, la sua, e di questo gliene va dato atto senza se e senza ma.
Peccato però per Camila Giorgi e per i suoi fan, che stavolta ci avevano creduto per davvero, sperando che la loro beniamina potesse finalmente raggiungere l’atto finale di un torneo. Dovranno pazientare ancora un po’, invece, i suoi sostenitori, che di risultati di cui gioire in questa stagione non ne hanno avuti poi così tanti.
La tennista di Macerata potrà riprovarci già a breve. Lunedì sarà in campo per il primo turno dello Slam britannico e chissà che Wimbledon non possa essere l’occasione giusta per mettersi in mostra e “mietere” un po’ di vittime. Sognare d’altra parte non costa nulla, no?
Camila Giorgi, dopo la sconfitta lo sfottò
Prima però c’è un’altra cosa da fare: digerire la sconfitta di ieri, forse inaspettata per l’atleta marchigiana e numero uno d’Italia. Tanto più che la sua avversaria, in maniera poco carina, ha ben pensato di punzecchiarla anche a partita ultimata. Senza “pietà” e senza curarsi troppo delle conseguenze.
Jelena Ostapenko ha repostato su Instagram la storia di quella che sembra essere una delle sue fan più accanite. “Siamo in finale – si legge nella didascalia che correda una foto della lettone – Sì, sono italiana, ma… ciao ciao Camila!“.
Un “ciao ciao” sbattuto in pubblica piazza che potrebbe aver urtato la “sensibilità” della Giorgi, che sebbene abbia un caratterino molto particolare non ha mai osato rigirare il coltello nella piaga dopo una vittoria. Men che meno sfottere una sua avversaria. Fortuna che sa bene, ormai, come farsi scivolare addosso critiche e prese in giro: ci si è abituata e non sarà certo questo carico da novanta a turbarla.