Sinner e il tabù Wimbledon, sorteggio inclemente per il giovane tennista azzurro, che su erba non riesce ancora a brillare.
L’erba voglio non cresce nel giardino di Jannik Sinner. O meglio, non lo fa ancora, visto che secondo l’opinione dei più illustri addetti ai lavori l’altoatesino avrebbe eccome le qualità per far bene anche sulla superficie verde, in assoluto la più peculiare e complicata del circuito. In ogni caso, niente drammi: l’azzurrino è, al momento, in buona compagnia.
Non è un caso, infatti, che della cosiddetta Next Generation – Medvedev, Tsitsipas, Zverev sono gli esempi più emblematici – nessuno abbia sviluppato una particolare attitudine per il tennis sui prati, ad eccezione del solo Matteo Berrettini, diventato un vero e proprio specialista. Sarà per l’eccessiva brevità della stagione – e dunque la scarsa possibilità di allenarsi – o per le caratteristiche del giocatore, fatto sta che il numero due d’Italia, come molti altri suoi coetanei, continua a fare a cazzotti con la superficie “viva”. E il rischio che nell’imminente Wimbledon non superi di nuovo la prima settimana resta elevato.
Sinner e il tabù Wimbledon, la “mission impossible” dell’altoatesino
Le statistiche di Sinner sull’erba sono impietose. Le uniche due vittorie del nativo di San Candido, attualmente numero tredici al mondo, sono arrivate nelle qualificazioni del torneo di ‘s-Hertogenbosch, nel 2019. Poi solamente sconfitte – il record è di 2-6 – e tante eliminazioni al primo turno. L’ultima, pochi giorni fa, contro Tommy Paul ad Eastbourne.
Il motivo? La scarsa propensione a scendere a rete, “specialità” che per ora non appartiene a Jannik, e una prima di servizio che ancora non è sempre efficace. Due aspetti che, si spera, riuscirà a migliorare grazie alla supervisione del nuovo supercoach Darren Cahill. Tornando sul suo possibile percorso a Wimbledon, diciamo che superare il primo turno sarebbe già oro colato per l’altoatesino. Il sorteggio gli ha dato certo una mano. Esordirà con il tre volte vincitore Slam Stan Wawrinka. Che, come lui, non ama particolarmente l’erba ma può cavarsela grazie alla sua ultradecennale esperienza.
Nel caso in cui dovesse avere la meglio contro “Stan the Man”, avrebbe un secondo turno più agevole, scontrandosi con uno tra il tedesco Altmaier e lo svedese Ymer. I “guai” inizierebbero dal terzo in poi, dove si profila un incrocio con il padrone di casa e pluricampione Andy Murray. A voler essere ottimisti, infine, guadagnando l’accesso agli ottavi per Sinner ci sarebbe lo scontro con l’altro astro nascente del tennis mondiale Carlos Alcaraz, che sull’erba tuttavia resta una grande incognita.