Berrettini ha deciso di fare un “passo indietro” e di tornare al punto di partenza: l’annuncio ufficiale fa gioire i fan.
Se c’è una dote che si dovrebbe invidiare a Matteo Berrettini quella è senza ombra di dubbio l’ottimismo. Non si perde mai d’animo ed è sempre pronto, anzi, a vedere il bicchiere mezzo pieno. Anche quando il destino non gli sorride affatto, il campione romano non si scoraggia, ma va avanti a vele spiegate col sorriso sulle labbra.
Ecco perché il fatto di essere balzato fuori dalla top ten non lo impensierisce più di tanto. Gli dà fastidio, ci mancherebbe altro, ma ha fatto presto a mandar giù questo boccone così amaro. È convinto, e ne ha ben donde, che se è riuscito ad arrivare in cima una volta può riuscirci di nuovo.
Gli servono solo punti. Quelli che lo scorrere del tempo e le “scadenze” gli porteranno via tra un paio di settimane e quelli che l’Atp negherà a lui e ai tennisti che parteciperanno a Wimbledon, in risposta agli organizzatori dello Slam che hanno deciso di escludere gli atleti russi e bielorussi dall’edizione 2022.
Berrettini, da Wimbledon alle Alpi svizzere
Qualcuno, preziosissimo, lo ha già messo da parte. I 250 di Stoccarda, uniti ai 500 incassati al Queen’s, non basteranno a salvarlo e a frenare la sua caduta libera, ma è innegabile che siano stati molto utili in questo momento così delicato. Ed è in quest’ottica che Matteo Berrettini deve aver deciso che altri 250 potrebbero fargli decisamente comodo.
È notizia delle ultime ore che, una volta archiviato Wimbledon, il numero 1 d’Italia partirà alla volta delle Alpi svizzere. C’è il suo nome nell’entry list di Gstaad, nel Canton Berna, un luogo che risveglierà in lui dolci e piacevolissimi ricordi. Uno scenario suggestivo in cui, in un tempo non troppo lontano, è stato molto felice.
Fu in quel campo che a 22 anni e 3 mesi vinse il suo primo titolo in carriera nel circuito maggiore. Lui, che a quel tempo era 84esimo nel ranking Atp, batté in 2 set lo spagnolo Bautista Agut, favoritissimo dall’alto della sua 17esima posizione. Ancora non lo sapevamo, ma quello sarebbe stato solo il primo di una lunga serie di successi.