Sinner, due è meglio di uno: i numeri che fanno sperare

Sinner, non è ancora detta l’ultima parola. I numeri fanno tirare un sospiro di sollievo ai suoi fan e a quelli di Berrettini.

È abbastanza evidente che Jannik Sinner abbia, ora come non mai, intenzioni “bellicose”. L’ennesimo ritiro per infortunio è stato come la classica goccia che fa traboccare il vaso. E ben venga, col senno di poi, se è servito a fargli capire che era necessario premere sull’acceleratore e tracciare una nuova rotta.

Sinner
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La sua avventura ad Eastbourne avrà inizio mercoledì, ma nel regno della regina c’è arrivato con un “colpo” inedito da sparare: un super coach nuovo di zecca. Un allenatore “extra” che dovrà assolvere al non semplice compito di plasmarlo, smussare i suoi difetti e far di lui un campione.

Darren Cahill è stato fortunato: avrà una base ottima su cui lavorare, il che semplificherà tantissimo il lavoro che si appresta ad iniziare con il tennista altoatesino. Le sue referenze, d’altra parte, sono ottime: ha collaborato con Agassi, Halep e Hewitt e ha ottenuto, in tutti e tre i casi, risultati strabilianti.

Sinner, spettacolo doppio alle Finals?

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Il lavoro che andrà a fare con Jannik non dovrebbe discostarsi troppo da quello che ha fatto con i talenti che lo hanno preceduto. Cahill non stravolgerà lo stile di gioco del numero 2 d’Italia: più semplicemente si concentrerà, come ha sempre fatto, sulla sua preparazione fisica, sul servizio, sugli spostamenti e sulla “mobilità” del ventenne di San Candido.

E se tutto andrà come i tifosi sperano, quest’anno potrebbe finalmente realizzarsi il sogno dei tennissofili del Bel Paese. Se lo scorso anno Sinner ha esordito alle Finals in qualità di riserva, subentrando all’infortunato Matteo Berrettini, quest’anno lo spettacolo potrebbe essere doppio.

I due italiani sono messi piuttosto bene nella Race to Turin. Jannik è 15esimo, ma ha perso terreno fermandosi dopo il Roland Garros. Il romano ha invece fatto un balzo incredibile grazie ai due tornei che ha vinto in 7 giorni, piazzandosi direttamente sul 12esimo gradino della classifica. Di strada da fare ce n’è ancora tanta, ma chissà che non sia la volta buona per vederli all’opera contemporaneamente al torneo dei maestri.

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