Totti non ne può più: la separazione forzata e quelle parole che ancora dividono dopo tanti anni. Quello che sta succedendo adesso
Francesco Totti non è uno che gira intorno alle cose: va diretto al punto, spiega, anche in maniera alcune volte forse troppo diretta. Ma è fatto così, abbiamo imparato a conoscerlo nel corso degli anni, sia quando era in campo a sudare e lottare, sia dopo, quando s’è messo dietro la scrivania, e poi ha salutato tutti con quella conferenza stampa al Coni che ha raccolto tantissimi giornalisti. Insomma, è sempre stato così, e rimarrà sempre così. Un comportamento però che potrebbe anche nuocere a quello che è il suo futuro, magari che lui stesso desidera. A raccontare quello che sta succedendo in questo momento è stato il Messaggero questa mattina in edicola.
Tutto gira intorno alle parole su Dybala, il grande colpo sognato dai tifosi della Roma: l’argentino però ha deciso di andare all’Inter, e Totti, ad Anzio l’altra sera, se n’è uscito con una frase delle sue, diretta, raccontando perché la Joya non varcherà mai il cancello di Trigoria, svelando i consigli che ha dato a Zaniolo. Insomma, s’è mosso come un dirigente. Una cosa che ai Friedkin, a quanto pare, non è piaciuta per nulla.
Totti, adesso è diventato scomodo
Il quotidiano romano sottolinea che al momento non c’è posto per Totti dentro la società. Eppure la proprietà americana, dopo la finale di Tirana con annessa vittoria della Conference League, un pensiero a Francesco lo avevano fatto. Ma poi lui s’è messo a trattare Dybala – così come aveva anticipato prima della partita benefica di San Siro – ed è diventato scomodo per il bilancio del club e soprattutto per il ruolo che al momento ha Tiago Pinto dentro al club. Anche il general manager portoghese, probabilmente, s’è risentito delle parole di Totti.
In tutto questo però alla società non è stato spiegato – scrive ancora il giornale – che Totti era pronto a tagliarsi lo stipendio per prendere Mutu, e che si è esposto in prima persona nel trattare i calciatori. Ma c’è sempre quella gelosia, dentro la Capitale, quando si parla di Francesco.