Berrettini, buona la prima al Queen’s Club: durante un’intervista si è lasciato andare ad una battuta tutta da ridere.
Quando ha sfoderato quel poderoso rovescio a una mano non ci ha creduto nemmeno lui. La sua espressione era a metà tra lo stupore e la soddisfazione, come se si credesse sì capace di fare un punto del genere, ma non in quel momento, non dopo un’operazione che gli è costata quasi tre mesi di fermo e una valanga di punti in meno nel ranking Atp.
Che Matteo Berrettini fosse tornato ce n’eravamo già accorti a Stoccarda, ma al Queen’s Club è arrivata la conferma che tutti aspettavamo: il martello c’è, è qui, e non intende lasciare nemmeno le briciole agli avversari, ora che la stagione sulla sua superficie preferita e finalmente è iniziata.
Anche perché il club londinese è un po’ casa sua: su quel prato lo scorso anno ha fatto faville, prima di sfiorare l’impresa a Wimbledon, ragion per cui difendere il titolo vinto nel regno della regina è senza ombra di dubbio il suo obiettivo primario. Questa nuova vittoria contro Evans ci voleva proprio, non fosse altro per confermare le sue intenzioni e la sua indubbia superiorità sulla superficie che gli ha regalato la popolarità.
Berrettini e quella battuta divenuta virale
L‘infortunio alla mano e l’intervento che per forza di cose vi ha fatto seguito è ora, quindi, nulla più che un lontanissimo ricordo. Per gli spettatori, che hanno atteso il suo ritorno a lungo, ma soprattutto per lui, che anche se non lo dice deve aver sofferto molto la lontananza dal campo e dalla sua quotidianità.
Tutto è finito nel migliore dei modi e lo dimostra il fatto che Berrettini adesso sia addirittura capace di ridere della disgrazia che si è abbattuta su di lui ma che per fortuna non lo ha scalfito minimamente. Gli avrà tolto un sacco di punti, magari, ma non la voglia di lottare e di continuare ad essere uno dei migliori tennisti del circuito.
E neanche, evidentemente, quella di ironizzare su ciò che è stato. “Mi sento in salute – ha detto prima di debuttare al Queen’s, come riferisce la Gazzetta dello Sport – e la mia mano è ancora attaccata“. Ridere dei guai e non abbattersi mai: è questa la filosofia che lo ha portato lontano. Dove solo i campioni, quelli veri, riescono ad arrivare.