Berrettini, è arrivato il momento della verità: Santopadre vuota il sacco e racconta un retroscena da brivido.
Gli infortuni lo perseguitano praticamente da sempre. Ma lui, in barba a tutto e a tutti, non s’è mai buttato giù. Ne è sempre uscito a testa alta, mettendo al servizio del suo gioco una forza mentale che è equiparabile solo a quella dei più grandi. Ed è grazie ad essa che ogni volta, puntualmente, si è “salvato”.
Le sue lacrime, quando ha realizzato di aver vinto il titolo di Stoccarda, hanno detto tanto. Hanno raccontato quanta sofferenza c’è stata dietro quel pit-stop che è parso interminabile. Hanno detto quanta voglia ci fosse di tornare in campo e quanta incredulità, al tempo stesso, stesse accompagnando quel momento magico. Come se lui per primo non si credesse capace di una cosa del genere.
Forse perché due mesi fa, a quest’ora, non osava neanche immaginare che avrebbe vinto un Atp 250 al suo rientro. Non abbiamo mai realmente saputo come Berrettini se la passasse mentre era fermo ai box, ma le parole che il suo coach Vincenzo Santopadre ha affidato alla Gazzetta dello Sport ce lo hanno, finalmente, rivelato.
Infortunio Berrettini, le rivelazioni di Santopadre
“Il 12 aprile, il giorno del suo compleanno – ha raccontato l’allenatore – Matteo toglieva gli ultimi punti. Faceva fatica a stringere e tenere la racchetta. Sono stati momenti complicati. Ma, esattamente due mesi dopo, con la stessa mano ha sollevato un trofeo dal valore inestimabile”.
La sua mano ora è guarita e pare che Berrettini non avverta il benché minimo dolore. Non era affatto scontato, peraltro, che filasse tutto liscio come l’olio. “Il medico, prima di operare, ci aveva detto – ha aggiunto Santopadre – che in chirurgia non c’è mai nulla di sicuro, che l’imponderabile può sempre succedere anche in un intervento di routine e sulla carta non complicato come quello subito da Matteo”.
Ma quello al quale si sono rivolti non è un medico. È un Angel(o) di nome e di fatto. Lo stesso che ha salvato anche Rafael Nadal nei momenti più impensabili, il luminare Angel Cotorro. “Avere un medico come lui al nostro fianco – queste le parole che il coach di Matteo ha speso per lui – fin praticamente dagli inizi di Berrettini, è stata una grande sicurezza. Lui ha un’esperienza straordinaria, è il nostro angelo custode”.